INTERVISTA AI SUPERBOX
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Il progetto si basa sul rispetto del continuo flusso creativo.
La musica viene composta e registrata nello studio del trio e il lavoro non è subordinato ai tempi di uno studio musicale esterno, né alle esigenze commerciali dovute alla produzione e promozione di un intero album.
Superbox (*_°) è un laboratorio artisticamente indipendente, aperto alla collaborazione con musicisti e artisti provenienti da percorsi diversi.
…buon ascolto!
intervista
Superbox: La nostra esperienza e' partita con la formazione degli Eildentroeilfuorieilbox84. Non ci siamo formati per progettualità, ma suonando e improvvisando insieme, ci siamo accorti che quello che creavamo era nuovo e diverso, e soprattutto bello. Abbiamo allora deciso di suonare in un contesto più organico come quello di un gruppo musicale.
P&C: Nella tanto ormai considerata e proposta, scena romana, cosa secondo voi vi accomuna e cosa invece vi differenzia dalle altre realtà romane?
Superbox: Nel nostro progetto abbiamo scelto di rendere centrale l’elemento creativo. Per questo abbiamo deciso di pubblicare con cadenza mensile un singolo. Il tradizionale schema seriale legato ai processi di creazione, registrazione, promozione e tour viene sostituito da quello che vede questi processi svolti parallelamente, ma in funzione del processo creativo. Tra i gruppi del panorama romano apprezziamo molto chi evita gli schemi compositivi e ritmici tradizionali e porta elementi di novita' e rottura, come i No Hay Banda Trio. A Fabio Recchia, che suona in questo gruppo, abbiamo affidato la produzione dei nostri brani.
Superbox: UNO, il nostro primo album, nasce come una raccolta di singoli e non come prodotto finale di una sessione creativa delimitata nel tempo. La nostra produzione e' diluita nel tempo che per noi non e' piu' soggetto ad intervalli tecnici. L'aspetto interessante e' che chi ci ascolta puo' immergersi nello sviluppo e nella maturazione del processo creativo cosi' come si svolge nel tempo senza discontinuita'. Ci siamo contestualmente accorti che è difficile per chi ti conosce e vuole iniziare a seguirti farlo soltanto attraverso singoli digitali o comunque in streaming. L’amore per l’oggetto disco esiste ancora e abbiamo deciso di pubblicare una raccolta per non tradire il nostro progetto né privare chi lo desidera di avere la possibilità di ascoltare i nostri pezzi come si trattasse di un album tradizionale.
La canzone che ci rappresenta maggiormente è Orijenes, sia da un punto di vista musicale, essendo quella che più si avvicina al mood elettro-core che caratterizza le nostre produzioni musicali di ora, che del testo.
Superbox: Quello che caratterizza la nostra nuova raccolta e' un deciso avvicinamento al mondo digitale. Abbiamo acquistato una tastiera che ci ha permesso di estendere lo spettro timbrico. Non abbiamo pregiudizi sull’utilizzo del digitale e amiamo cullarci sulla sua ritmica surreale, che ritrova il suo elemento di realtà nella commistione con il suono analogico di basso e batteria.
Anche il suono analogico viene alterato ampiamente attraverso effettistica digitale, come il basso che diventa una chitarra metal e la chitarra una tromba psichedelica in "alieni".
P&C: “Paradosso”, vostra prima song rilasciata, vostro primo video fatto e uscito… Come mai la scelta di “Paradosso” e qual è l’inerenza tra video e canzone?
Superbox: Paradosso nasce dalla considerazione che spesso la nostra naturale propensione a ragionare e a considerare qualunque evento, se accompagnata dalla paura di accettare i propri limiti, può portarci a sostituire la realtà con una costruzione teorica. Il video, opera di Giorgio Rampone, membro del Superbox, illustra una serie di paradossi tra i quali molti sono frutto delle menti più teoriche, quelle degli scienziati e dei filosofi, e si conclude in un immaginifico vortice di follia.
P&C: I temi dell’album sono tanti, e per niente scontati. Quanto è importante cantare di fatti concreti e all’ordine del giorno, alla base della nostra vita? Quali conoscenze richiedono la trattazione di tali argomenti?
Superbox: E’ molto importante. Nei testi cerchiamo di condensare in un limitato numero di versi, quando possibile, i variegati temi che affrontiamo ( in "alieni" l'immigrazione, in "delle bestie" il conflitto con la nostra parte animale, in " mammuth" la ricerca di una chiave di una interpretazione della realta'), e lasciamo alla musica il potenziale di estenderli oltre il codice linguistico. Per esempio "alieni", e' un brano sull' immigrazione: gran parte del pezzo e' strumentale e disegna il turbinio di emozioni, paure e sensazioni che ci assalgono alla vista di un esercito di persone che si avvicina a noi. Cosa vorranno? chi sono? vogliono farci del male? la catarsi e' nell' unico verso finale: “noi veniamo in pace, noi vogliamo il pane".
P&C: Quali possono essere le analogie e le differenze tra le vostre due raccolte?
Superbox: La seconda raccolta “DUE- electro Hard quore” testimonia per noi il raggiungimento di una consapevolezza che si è concretizzata in una maggiore omogeneità stilistica da un punto di vista musicale, nonché dal punto di vista dei testi, ridotti all’osso, sia che si tratti di un concetto che di una suggestione od una immagine. In UNO, le canzoni, nella loro stesura, seguono un ordine cronologico, che rappresenta anche la nostra evoluzione stilistica. In DUE, abbiamo deciso di invertire questo ordine partendo dalla nostra ultima creazione, paradosso.
P&C: Il 13 Maggio ci sarà il vostro Release Party a Le Mura. Che cosa vi aspettate (se ve lo aspettate) da questo live e da tutta una lunga sessione estiva che seguirà la data “0”?
Superbox: La data alle mura sarà un successo. Cosi’ come le prossime date. E’ inevitabile.