- INTERVISTA AI NU BOHEMIèN -
Che cosa volevate trasmettere con questa copertina ? C'è una qualche metafora dietro questa immagine ?
Diego)_ Allora, devo dire che c'è una metafora.
C'è una logica prettamente iconografica e stilistica : abbiamo una ragazza che fa grafiche e ci piaceva la copertina da lei fatta , poi avendo cantato tante storie di provincia , abbiamo messo l'immagine di una vecchia (che poi vabè , la copertina è stata un po' tagliata) con i capelli spettinati e questi due paraocchi per rappresentare la pazzia della signora .
Ci sembrava un'immagine abbastanza esplicativa di qual'è il concept del disco, ovvero la provincia , che per noi è pazza non nel senso buono ma in quello negativo , con tanto di paraocchi .
C'è da dire che nei vostri brani i temi che trattate sono definiti forti da una parte del pubblico Italiano : cosa vi spinge dunque a trattare questi temi ?
La vostra indignazione o semplicemente vi riesce più facile trattare un tema rispetto ad un altro ?
Diego)_ Allora , ti dico che è stato un processo molto ma molto naturale , anche perchè mi sono trovato a voler portare in giro questo progetto dei Nu bohemièn ( che io ho registrato un disco con chitarra , basso acustico , batteria e voce ed era cantato in inglese con dei segni particolareggianti del genere Folk che si ispirava molto alla Ellioth Smith ) sin dal momento in cui ho registrato : una volta che ho deciso di portare in giro questo progetto ho cercato un bassista ed un batterista ( con loro siamo amici da una vita ) , ci siamo trovati in sala prove ed abbiamo suonato veramente poche volte la scaletta , procedendo poi alla realizzazione di questa nei concerti .
Sembrerà banale ma c'era una sintonia enorme dovuta al fatto che avevamo una storia da raccontare ; qualcuno dice : “ canto le cose che mi stanno intorno ” : noi avevamo qualcosa da dover cantare , per cui valeva la pena scrivere dei testi , mettere in musica immagini , concetti , ricordi , perchè sono delle situazioni che abbiamo vissuto tutti e tre nelle nostre vite.
Marcello)_ io volevo aggiungere che ci è venuto molto naturale tutto ciò , è stato molto facile riprodurre questo cd anche con un set molto minimale ( basso , chitarra , batteria ) .
”DETTAGLI” è stata una delle vostre canzoni che più ho apprezzato del vostro album, sia dal punto di vista melodico che da quello testuale.Ci spiegate un po' come è nata questa canzone ?
Diego)_ Iniziamo col dire che questa domanda, quando mi viene posta, è sempre molto pertinente perchè dovete sapere che fondamentalmente il nostro album è diviso in due parti, anche se le tracce sono mescolate. Il nostro album si divide in: 5 tracce che abbiamo registrato tra marzo e aprile del 2011 e poi altre canzoni un po' più spinte nell'EP che doveva uscire con il titolo di "Provincia".
Sin da subito abbiamo notato un certo interesse per l'album da parte del produttore che chiamandoci ci disse che era meglio fare un album perchè il materiale era buono. Quindi abbiamo dovuto scrivere altre canzoni, le canzoni un po' più intime .
"Dettagli" dunque è nata in questa seconda sessione di creazione del disco in cui abbiamo messo non so la parte forse più introspettiva di noi stessi, mentre la prima parte del disco è nata in maniera più naturale e spontanea, più d'impatto e necessità; la seconda parte è stata più studiata, abbiamo avuto più tempo per lavorare sulle melodie, sugli strumenti, abbiamo messo un po' più di sentimento nelle canzoni che abbiamo scritto e poi è stato tutto agglomerato nel disco .
Ah perciò all'inizio eravate intenzionati a produrre un'ep ?
Diego)_ Si, come ti ho detto all'inizio doveva essere un ep di 5 canzoni poi abbiamo collaborato per il cd con Emanuele Fusaroli, che ha prodotto dischi di Tre Allegri Ragazzi Morti, The Zen Circus, Le Luci Della Centrale Elettrica, Management Del Dolore Post-Operatorio, Nobraino; è un grandissimo produttore di musica indie italiana, se così si può definire.
Comunque ad un certo punto lui mi ha chiamato alla fine di questo EP in una giornata d'estate dicendomi: “guarda Diego forse è conveniente fare un'album”. Io gli dico: “va bene facciamo quest'album”. Lui allora ha aggiunto: “mettetevi sotto e scrivete altri pezzi” .
Alla fine sono arrivati, una produzione abbastanza totalizzante che c'è stata in studio perchè comunque, avendo collaborato con dei grandi, lui è un produttore molto eccentrico, esigente, è una personalità che si impone sul progetto e noi lo abbiamo appoggiato perchè è bravo, dà fiducia; infatti quando abbiamo sentito il disco nel complesso ci è piaciuto .
Chi possono essere i pezzi di merda citati all'interno della vostra canzone ?
Diego)_ Quando ho scritto la canzone ho pensato che ognuno di noi avesse qualcuno a cui dire “sei un pezzo di merda”, quindi era una canzone che aveva una vocazione un po' più collettiva che individuale non è che avevo un soggetto o un gruppo di persone contro cui dirlo.
Comunque certamente la canzone, cantando una storia di provincia, è ispirata a dei fatti personali. Ci sono state persone che beffeggiavano qualcuno che provasse a cantare o suonare; questa canzone è stata un po' una ribalta .
Torni nel bar del paesetto e la gente che prima in corriera con me o in treno mi presentava alla 'morosa come Diego, ora mi presenta come il cantante dei Nu Bohemièn, nonostante non abbiamo fatto chissà che cosa .
Questo mi ha fatto molto sorridere perchè è stata una rivincita ed io personalmente pensavo ai pezzi di merda che non facendo mai un cazzo hanno sempre un po' sbeffeggiato quelli che si sono sempre esposti .
Com'è nata la vostra collaborazione con Emanuele Fusaroli ? Cosa ha portato di positivo e cosa magari di meno positivo alla vostra produzione ?
Diego)_ Allora , devo dire che io ho incominciato a registrare album a 15anni con un gruppo post-punk/post-hardcore, formato da chitarre, synth, batteria, basso e tastiere. Ho registrato il mio primo cd con Emanuele Fusaroli, con questo gruppo qui, molto diverso da i Nu Bohemièn.
Passati svariati anni in cui ho fatto un secondo disco con questo gruppo, quando si è sciolto ho intrapreso il mio progetto in acustico da solo, oggi chiamato Nu Bohemièn.
Emanuele era un produttore tanto citato nel mondo della musica quando ero più in contatto con lui, quindi una volta registrati i provini con la band, lo contattammo e gli dicemmo: “noi abbiamo registrato queste 5 tracce che a parer nostro sono in linea con la tua produzione media”. Lui ha accettato, allora gliele ho portate.
Mise su il disco, ascoltò 30 secondi un brano e nonostante erano registrati malissimo gli piacque il mio lavoro e così nacque la nostra collaborazione.
Francesco)_ Vabè in studio lavorare con una figura del genere non era proprio semplice: noi eravamo abituati a standard più tranquilli quando lui invece era molto preciso.
Io sinceramente non sono un grande batterista “di scuola” e un giorno in studio, mentre registravamo un brano, per aver sbagliato una take mi disse “ma non ti vergogni?” .
Col senno di poi ci stava tutto questo suo aspirare sempre alla perfezione dei lavori, perchè comunque alla fine nell'album che abbiamo prodotto ci sono dei bei suoni .
Diego)_ Con Manu siamo cresciuti molto.
Devo dire che da quando l'ho conosciuto a quando l'ho rincontrato anni dopo è diventato una persona molto molto rigida però mi sono accorto che è anche un modo per spronare il gruppo, per dire: “se avete le palle veramente tirate le fuori”. Era questo quello che ci voleva dire.
Abbiamo fatto mille riprese, mille take e mille voci ecc. ecc.
Quando io metto su il nostro disco e lo ascolto sono molto fiero del nostro lavoro e questo non lo dico solo perchè l'abbiamo fatto noi ma perchè è così .
Marcello)_ Con Manu in uno studio affronti cose che mai avresti pensato di affrontare in uno studio normale, cioè la vita da Manu è sconvolgente… stai lì una settimana, perdi cinque kg perchè salti i pranzi e le cene e ti ritrovi dopo quattro giorni senza dormire alle 04.00 fino alle 06.00 di notte a rifare tutto un pezzo dove lui ha sentito una nota sbagliata nella registrazione, fino a quando questa non viene perfetta .
Comunque alla fine ci siamo divertiti.
Diego)_ Giuro che questo è un aneddoto vero: noi stiamo andando a letto e torna Manu da una serata, ci chiama da lui e ci invita a sentire una canzone; la ascolta ma poi ad un certo punto sente una nota di basso sbagliata quindi si mette a trovare l'armonizzazione della melodia del pezzo sul pianoforte e si mette li a risuonare il brano fino a quando non ha capito dove stava la nota che scazzava.
L'unica cosa è che erano le 4.00 di notte e ci siamo ritrovati a fare un pezzo che nel pomeriggio avevamo provato almeno 20 volte, ma Manu non aveva sentito niente.
Comunque alla fine sono anche queste cos,e che potrebbero sembrare delle piccolezze a chi non è nel campo, che lo rendono ancor più un genio .
Voi possedete una "Mente Animale" come quella che citate nell'omonima canzone ?
Diego)_ Guarda, non lo so. La mente animale si basa su un concetto “primitivo”.
Questa canzone nasce dal mio percorso universitario perchè ho studiato Scienze della Formazione e ho fatto milioni e milioni di esami in pedagogia, per cui ho sviluppato l'idea che veramente nel percorso di un uomo l'educazione è una cosa molto importante. Credo che nel mondo ogni persona debba spronare se stessa a cercare di non limitarsi, trovando e coltivando degli interessi non contro se stessa. Il sentimento e la voglia di educarsi non deve significare essere intellettualmente eccelsi, significa fondamentalmente saper vivere ed essere dei buoni cittadini. Se sviluppiamo questa psicologia, questo modo di vedere le cose, rimaniamo delle “menti animali” che si basano su sentimenti istintivi, che per carità va bene ma non sempre. Come diceva il mio professore di pedagogia: “bisogna sempre mediare tra un patos ed un logos, la forma migliore che un uomo può perseguire è tra i sentimenti e la ragione” ovvero un connubio di cose che deve avvenire perchè se non avviene inevitabilmente porta ad istinti forvianti o veramente semplicistici e banali, che portano una serie di conseguenze drammatiche nella società.
Che cosa ne pensate della situazione della musica in Italia , secondo voi c'è bisogno di band che trattino dei temi come i vostri o magari ... ?
Francesco)_ Secondo me non necessariamente perchè sì, sono dei temi che comunque vanno trattati, ma ogni persona in un certo momento della propria vita sente il bisogno di distrarsi dalla realtà, perciò ci sono dei gruppi impegnati come noi che trattano questi temi, mentre altre volte ci sono gruppi che fanno divertire facendo allontanare il pubblico dai problemi.
Non sono molto ferrato sulla scena italiana perchè magari prediligo altro; comunque ci teniamo sempre informati perchè siamo molto curiosi.
Diego)_ Io devo dire che la cosa positiva della musica indie italiana, sempre se così la si può definire, anche se ne parla come di un agglomerato, un gran polpettone di tutto, a differenza della musica indie inglese è molto varia: anche se siamo definiti indie il nostro gruppo rimane diverso da I Cani, dai Gazebo Penguins, dai Management Del Dolore Post-Operatorio, dagli Zen Circus che bene o male sono tutti definiti indie.
Invece se si allargano un po' gli orizzonti ed si ascolta la musica indie americana o inglese, si sente proprio che possiedono dei filoni enormi che portano a pensare di sentire sempre lo stesso gruppo: per similitudine sono molto peggio dei gruppi italiani, questo lo penso seriamente.
Secondo me la cosa negativa della musica indie italiana è che, e questa è anche un'autocritica, si dovrebbe azzardare maggiormente sulla cura della melodia sperimentando un po' di più, perchè tante volte in Italia ogni volta che il messaggio c'è, del resto ce se ne sbatte.
Marcello)_ La musica indiependente in Italia mi da l'idea di essere un mondo parecchio astruso; cioè la musica indie ha bene o male un pubblico molto di nicchia perchè c'è molta poca gente che ama informarsi.
Purtroppo è triste vedere anche come le nuove generazione non conoscano nulla anche dei più noti artisti del mondo underground italiano.
Secondo me ce ne sono di persone interessate al mondo indie, come te, ma a malincuore non sono abbastanza perchè non si smuovono dai grupponi che ascoltano nel quotidiano.
Avete mai ricevuto critiche per l'onestà dei vostri testi ?
Francesco)_ ahaha , ricordo che una volta ci hanno invitato in radio per fare uno Showcase e ci fanno: “va bene ragazzi venite ma non suonate le canzoni con le parolacce”. Allora noi sconvolti gli siamo andati a dire che suonare così o anche con un bip non avrebbe avuto senso, allora loro ci risposero: “facciamo un compromesso: voi le suonate ma ad esempio invece di figa dite figlia” quindi invece di -la figa bocciata alle medie veniva fuori -la figlia bocciata alle medie … cioè assurdo.
Diego)_ Comunque critiche del tutto vere per il fatto che eravamo sopra le righe, a parte dai miei genitori che mi dissero: “guarda Diego che i concetti si possono esprimere anche con altre parole meno aggressive per non essere definiti maleducati”. Io allora gli ho risposto: “ma dai mamma io sono punk, che faccio ? Io ho l'animo punk come Kurt Cobain che non stava lì a dire -guarda che questo concetto lo puoi esprimere anche senza essere maleducato-” .
Qual'è la canzone simbolo del vostro album ?
Francesco)_ Io dico "La provincia".
Diego)_ Senza ombra di dubbio "La provincia".
Marcello)_ Allora "La provincia" forse la sento come la canzone che più mi rispecchia, che la sento più dentro di me per tutte le storie dei parchi, delle prime droghe, del truccare il motorino, delle ragazze fighe, non fighe ecc. ecc.
Tuttavia "Dettagli" è quella a cui tengo di più.
Diego)_ Grande Marce, non mi aspettavo questa risposta, mi hai quasi commosso.
Che cosa speriate accada per un futuro non lontano per i Nu Bohemièn?
Marcello)_ Prendere un furgone.
Diego)_ Grandissimo Marce, no veramente, questa è una cosa che non mi sarebbe mai venuta in mente perchè è la più immediata che vorremmo seriamente in un futuro non lontano, un furgone per girare l'italia .
Francesco)_ Vi prego donateci un furgone, apriremo un fondo cassa per cui il ricavato sarà riservato all'acquisto di un furgone per i Nu Bohemièn .
Diego)_ 5x1000 ai Nu Bohemièn .
Marcello)_ Ad esempio per questa serata siamo venuti qua con una multipla tutta scassata di un nostro amico, affittata abusivamente .
E' proprio vero che la canzone iniziale di ogni cd dà una carica maggiore all'intero album? Con Helsinki aprite un album degno di nota e perciò ci veniva spontaneo chiedervi se la scelta del brano come apertura sia stato casuale oppure era predisposto?
Diego)_ Allora ti dico che Helsinki è stata la canzone che si pensava fosse diventata il singolo dell'album poi successivamente l'abbiamo sostituita.
Non è una canzone che spesso riproduciamo nei Live, ne viene particolarmente acclamata dal pubblico, però è una canzone che secondo me è formata da tutti gli elementi che poi ritrovi nell'album: l'aggressività del testo e la melodia curata col piano ed anche ritmiche abbastanza particolari. E' una canzone abbastanza corposa dove si sono condensati tutti gli elementi del nostro album e questo mi ha portato alla decisione di farne il nostro manifesto.
Per quale motivo non avete deciso di fare una band cantante in qualche lingua straniera?
Francesco)_ Perchè per quello che dobbiamo dire l'italiano di sicuro è la lingua migliore .
Sono passati ormai due anni circa dalla pubblicazione del vostro primo album, ci dobbiamo aspettare qualcosa a breve?
Diego)_ Si, dovete farlo e tra l'altro sarebbe stato a brevissimo se fosse stato per noi, ma i tempi di produzione e i tempi di registrazione sono sempre molto lunghi per cui è giusto aspettare anche un po' di tempo per presentare un prodotto altrettanto buono come quello che abbiamo portato in giro fino ad adesso.
Aspettatevi qualcosa di assolutamente nuovo, poiché stiamo anche ridimensionando il set strumentale/musicale.
Una piccola anticipazione che ti posso dare è che sarà sicuramente un album un po' più New Wave, molto più elettrico .