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ITALIAN UNDERGROUND

Section dedicated to the Italian Underground Music .

LA GOVERNANTE

8/11/2015

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LA GOVERNANTE

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La Nouvelle Stupèfiante è il primo album de La Governante.
Caratterizzato da un sound eccessivamente reverberato che ne sottolinea il lato “sognante”. 
Denso di citazioni, dove convivono storie stupefacenti, beat generation, cinema francese, italiano e scorci di vita surreale.
In uscita il 9 Giugno, per La Fabbrica Etichetta Indipendente di Bologna, anticipato dal video “Cartoline (dai tuoi viaggi)”, l’album è stato registrato fra Palermo e la provincia di Catania e si avvale di una prestigiosa collaborazione artistica con la pittrice canadese Alexandra Levasseur.
E’ sua infatti la copertina dell’album, un artista le cui opere si affinano al sound e le tematiche dell’album.


Tracklist
1)   Finchè puoi tu balla
2)   Debacle
3)   Cartoline (dai tuoi viaggi)
4)   Bianconi chansonnier
5)   Illusi per niente
6)   Le scimmie sulla schiena
7)   Sui pavimenti
8)   Noi surreali
9)   Di profilo
 


La Governante è
Salvatore Micalizio | voce e synth
Sergio Longo | batteria e beat
Daniele Kiodo Ricca | chitarra e synth
Maurizio Barabba Carrabino |
basso e synth bass

Biografia
La prima apparizione de La Governante risale al mese di Aprile 2013 in occasione dell’Indie Concept di Catania.
Dopo una prima sessione di registrazione presso gli 800A Studios di Palermo esce il primo video de La Governante “Finchè puoi tu balla” che vuole essere un invito a non fermarsi mai cogliendo al massimo tutto ciò che la vita ci propina. Il Video, realizzato servendosi semplicemente di un iphone, un telo di nylon, un ventilatore, una luce strobo ed alcune luci di natale, è prossimo alle 10.000 visualizzazioni e contiene una sorta di omaggio ad una grande band, il primo verso di questo singolo infatti cita i Joy Division con "nel centro della città".
Durante l’estate 2014 riprendono le registrazioni presso l’Opengate Studio dando vita al primo album “La nouvelle stupèfìante” in uscita il prossimo 9 Giugno per “La Fabbrica Etichetta Indipendente”.
La band fa anche parte di Artisti no Muos ed ha partecipato alla manifestazione di Niscemi al fianco di Cesare Basile, Roy Paci e molti altri artisti siciliani che sostengono la causa. Costantemente in tour per la Sicilia ha partecipato a diverse fra le più importanti rassegne siciliane quali Indie Concept, Rigenera, Revolution Day, Adrano Cult.
Il nome La Governante rispecchia la necessità delle ultime generazioni, che abbandonate dai propri governanti ne ricercano una nel proprio io.

La Governante su Facebook
http://www.facebook.com/lagovernanteband
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1 -Salve “La Governante”, introducete i lettori al vostro progetto parlando un po' di voi ?
Il nome La Governante nasce da una vecchia frase pronunciata parecchi anni prima riguardo il governare i vizi, le abitudini e le paure.
Il nome ci è sembrato subito adatto anche per il particolare periodo storico, intere generazioni abbandonate a se stesse dai propri governanti.
Ci piace pensare che La Governante sia una piccola repubblica fondata semplicemente su te stesso.
Per il titolo dell’album volevamo dare al nostro debutto discografico, un titolo azzeccato e annunciare qualcosa di “stupefacente”, ma allo stesso tempo volevamo accoppiare la tematica della nouvelle vague agli stupefacenti e la psichedelia.
Pensiamo di esserci riusciti.


2- La nouvelle stupèfiante è il vostro primo lavoro tutt'insieme, ma prima di esso dov'eravate? Come vi siete uniti per creare un così potente progetto ? Quali sono le influenze che hanno permesso la creazione di questo sound ?
Ci siamo formati a fine 2012, alcuni di noi provenivano già da un’altra formazione e vista la grande intesa musicale e non solo, ci siamo lanciati su questo progetto.
Le influenze sono molte, dalla new wave '80, allo shoegaze '90, ma attualmente siamo molto attratti dall'attuale dream pop.


3- L'artwork del vostro album mi è piaciuto molto, che cosa volevate evidenziare con questa immagine “doppia” ? C'è una qualche metafora ?
La copertina è un'opera di Alexandra Levasseur, nota artista canadese in mostra nei più importanti musei del mondo, l'abbiam conosciuta per caso, e ci siamo innamorati del suo modo di esprimersi, in particolare l’immagine in copertina con questa ragazza che perde ogni inibizione, come se si stesse perdendo nella musica… ci sembrava il volto giusto per raffigurarci.
Inoltre le sue originali opere dai colori cupi racchiudono molta espressività e si avvicinano molto al nostro sound.
A lei abbiamo affidato anche la realizzazione del videoclip di “Bianconi chansonnier” che uscirà proprio in questi giorni in anteprima per il sito del Mucchio Selvaggio.
( link video
https://goo.gl/xv6kOE )


4- In -Finchè puoi tu balla- prima traccia del vostro album e primo singolo, dite : “guidando torno a casa / spostando i pensieri verso lei / la striscia è discontinua / ma alla prossima curva sarò da me”. La lei che citate nel brano è una qualcuna di reale ? Che volevate intendere con questa strofa ?
La maggior parte dei brani, evidenziano un surreale rapporto fra uomo e donna, ma solo apparentemente.
In realtà racchiudono stati d'animo molto più intensi.
Il testo del singolo è più che altro un invito a non fermarsi mai nonostante i continui spostamenti dei nostri pensieri su strade dalla segnaletica orizzontale molto approssimativa.


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5- All'interno di -Bianconi Chansonnier- citate una miriade di grandi personaggi. Cos'hanno essi in comune e non, fra di loro e la canzone ? Cos'hanno essi in comune o meno, con voi ?
Bianconi narra la storia di una ragazza che sogna di diventare attrice, immaginandosi diretta da Fellini in persona.
 I personaggi citati sono un po’ lo specchio dei nostri gusti musicali e della protagonista, da Francesco Bianconi a Brian Eno, idoli che trasmettono alla ragazza una sensazione di solitudine perché non condivisi dalla gente che la circonda.


6- -DI Profilo- è uno dei vostri brani che più mi è piaciuto. Sarà la sua poca corposità testuale, sarà la quiete con cui inizia la melodia del brano, sarà l'atmosfera che genera attorno a me questo brano, che mi fa amare il pezzo. Mi parlate di questo brano ?
Inizialmente doveva essere una ghost track all'interno dell'album, ma successivamente ci è sembrata perfetta per chiuderlo.
Racconta una sorta di "Giardino dell'eden" dove un uomo e una donna cercano di capire l'arcano mistero della vita, ritrovandosi nudi nella solitudine ma laidi nel sentimento.


7- Che cos'è la scimmia che porti sulla schiena ?
E' il peso di una vita monotona, provinciale, ma allo stesso tempo è l'input per evadere da tutto.

8- Per quale motivo - ci eravamo illusi per niente - ? Cos'è successo ?
Spesso ci si illude di sentirsi forti, ma quando viene a mancare un sostegno nella nostra vita, prendiamo davvero coscienza della nostra fragilità.

9- In -Cartoline (dai tuoi viaggi)- udiamo il contrapporsi di due diverse parti della canzone: una prima più lenta e quasi ipnogena ; una seconda invece più new wave. Mi spiegate questa contrapposizione ?
Abbiamo sempre visto questa canzone come una sorta di omaggio al brano "the rip" dei Portished, ci piaceva molto il contrasto che c'è fra la prima parte più calma e l'esplosione cruda della seconda.

10- Il vostro album è uscito veramente da poco, che progetti avete in mente relativi e non all'album ?
Sicuramente quello di farlo conoscere il più possibile, soprattutto dal vivo, poi ovviamente continuare la nostra carriera musicale con un secondo album.

11- Vista la vostra cultura consigliate ai nostri lettori 3 libri 3 film 3 brani, per esercitare i loro sensi ?

LIBRI: Jonathan Safran Foer - Molto forte incredibilmente vicino , william burroghs - la scimmia sulla schiena , Allan Ginsberg - urlo e altre poesie.

FILM: due tre cose che so di lei - jean-luc godard , il settimo sigillo - ingmar bergman, venere in pelliccia – roman polanski

BRANI: beach house - take care , sufjan stevens - No shade in the shadow of the cross, timber timbre - curtains!?
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FLORESTANO

8/3/2015

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intervista a FLORESTANO: l'artista italiano, dal profilo internazionale

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Florestano, all’anagrafe Leonardo Salvaro, è un produttore e polistrumentista italiano nato a Verona. 
Il suo approccio alla vita, nomade e creativo, si riversa nello stile musicale libero e transgender: se la batteria e un vecchio pianoforte nero rappresentano spesso la scintilla da cui ha inizio il processo creativo, più in generale qualunque tecnica - analogica o digitale che sia - può dar vita alle sue composizioni,  e così persino un cucchiaino immerso in una tazza di the troppo zuccherato può trasformarsi nel beat che anima un suo brano.
Florestano è oggi titolare della ‘Kowloon records’ (dal nome di un quartiere di Hong Kong in cui ha vissuto), eclettica label da lui fondata a Londra con lo scopo di produrre artisti da tutto il mondo e creare continue possibilità di contaminazione.
La stessa etichetta darà alle stampe il nuovo disco dell’apolide artista - in uscita il 10 luglio 2015 - che prenderà il nome di “noh”. Il titolo, che fa riferimento ad un’antica forma di teatro giapponese in cui lo spettatore può dare un’interpretazione personale di ciò che sente e vede, è una forma artistica elegante, ma allo stesso tempo ambigua: un po’ come le sensazioni che florestano intende rievocare attraverso la sua nuova fatica discografica.

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1- Florestano: come mai questo nome? 
Si tratta di un segreto, mi dispiace.

2- Esperienze trasgressive nella tua vita (es. fuga da casa,..)?
Tutt'altro, sono sempre stato bene a casa! la vita mi ha portato a viaggiare molto e in alcuni periodi moltissimo. in realtà credo che le sensibilità artistica migliore si esprima nella normalità. Non sono esattamente il tipo artista maledetto che striscia ubriaco fuori dal locale, non sempre almeno.

3- Sei stato da sempre un nomade o hai cambiato spesso stile di vita e influenze musicali?
I viaggi sono quasi sempre stati una parte centrale della mia vita; quasi sempre ti arricchiscono e volte ti impoveriscono. le mie influenze musicali sono estremamente stratificate. quando mi innamoro di un artista piuttosto che di una corrente musicale compro tutto ciò che trovo in giro e mi getto in ascolti irresponsabili. poi lascio tutto perdere per qualche tempo per poi riconsiderare il tutto.

4- I titoli delle tue tracce sono in diverse lingue: solo stravaganza o è un tentativo di collegare in qualche modo tutti i tuoi ascoltatori ?
I titoli delle tracce sono una maledizione; comunque non vogliono collegare niente e non si tratta di stravaganza, casomai mancanza di fantasia. Broken mp3 inizialmente aveva un suono metallico, quando la mia ragazza l'ha ascoltata credeva le si fosse rotto il lettore mp3....
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5- Sempre basandoci sulla tua imprevedibilità, ti senti di appartenere a qualche movimento politico e/o religioso, oppure la cosa non ti tocca?
Spiegami anche le ragioni della tua scelta. beh viaggiare mi ha fatto comprendere il concetto di diversità; le appartenenze credo siano solo un fatto territoriale. non appartengo a correnti politiche o religiose perché non ha senso appartenere senza frequentare e apportare qualcosa. la musica ti chiede già tanto tempo 

6- Domanda esistenziale: pensi che nella vita e in questo universo tutto abbia un ritmo? credi che sia tutto scandito da un inizio e una fine oppure credi che ogni cosa che è ora sia eterna? 
Quello che fai nel bene o nel male, grande o piccolo che sia è eterno. il ritmo penso dipenda dalla cosa in se ma comunque fluisce. io ho fatto un disco, tu mi stai facendo delle domande anche se non ci conosciamo, presumibilmente perché ti piace il disco. c'è ritmo e la cosa in se sarà eterna nel bene o nel male. la domanda è: mi farai delle domane se farò un altro disco ? dipenderà dalla musica ? dipenderà dalla tua occupazione ? in ogni caso, ci sarà un grande ritmo 

7- Cosa lega, se c'è qualcosa che li lega, i brani all'interno del tuo album ? 
Non c'è nulla di concettuale ma le tracce hanno un loro legame; nel suono e nella stesura. Fatta eccezione per la traccia "Ryoma" che infatti è tanto scarsa quanto utile il disco segue un percorso sviluppato a strati molto connessi fra loro.

8-In base al tuo lavoro svolto fino ad ora, ti senti di dare qualche consiglio agli altri musicisti che hanno in comune il tuo stesso percorso ?
Si, usare gli arpeggiatori è l'inizio della fine 

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