Intervista alla band ; parla Davide Fioravanti .
Ci siamo appassionati alla musica fin da piccoli , intraprendendo , poi , ognuno il suo percorso di studi più o meno lungo con il suo strumento .
Avere una base di conoscenza è importante , ma non dimentichiamo che la musica è anche e soprattutto lasciarsi andare e trasportare , senza troppi preconcetti su cosa sia “tecnicamente giusto” o meno .
L’obiettivo finale è emozionare se stessi per emozionare gli altri.
Quando si sono incrociate per la prima volta le strade dei componenti de “ La Rua “ ? Come avete deciso di intraprendere questo progetto ? Ci poi raccontare un po' la vostra storia ?
Il progetto è nato dall’incontro tra Daniele e William , che poi hanno accolto in questa famiglia gli altri membri attuali del gruppo nel corso del tempo .
Dal 2010 ci siamo direzionati sulla scrittura di brani inediti , iniziando la collaborazione ( che dura tuttora ) con Dario Faini , autore Universal , nonché nostro compaesano .
Nell’estate 2012 , abbiamo partecipato alla finale del Festival di Castrocaro in diretta su Rai1 e siamo stati premiati come miglior band ; il dicembre di quello stesso anno , dopo una lunga fase di selezione , riusciamo ad ottenere la vittoria ad AreaSanremo e qualche mese dopo abbiamo l’onore di aprire il concerto degli Imagine Dragons nella loro unica data italiana .
In questo periodo stiamo promuovendo il nostro ultimo singolo “ Non sono positivo alla normalità ” , il cui videoclip è stato girato da Tiziano Russo e la cui uscita è stata anticipata dalle anteprima sui siti di Repubblica.it e Rockol .
Tra le vostre partecipazioni , quali ricordi con maggiore fierezza ?
Beh , ogni partecipazione o esperienza è per noi fondamentale ed ugualmente importante , in quanto , allo stesso tempo , ci mette alla prova e ci arricchisce . Ma , sicuramente ciò che ricordiamo con piacere è l’apertura agli Imagine Dragons al “ Factory ” di Milano .
Che rapporto hai con il vostro pubblico ? Cosa provi quando sali sul palco ?
Il rapporto che si instaura con il pubblico è qualcosa di magico : un continuo , intenso e diretto scambio di emozioni . Diventa un rapporto simbiotico : nessuno dei due può fare a meno dell’altro .
Quali sono le band che più influenzano, a livello compositivo, La Rua ?
Andiamo sempre alla ricerca di nuove sonorità e ciascuno di noi porta il suo mondo in sala prove . Strizziamo l’occhio al nufolk nord-europeo , americano , e ai suoi esponenti ( Of Monsters and Men, Lumineers, Mumford & Sons ) , ma anche ad altri artisti indie come gli Imagine Dragons , Kodaline , Arcade Fire , Sigur Ros .
Secondo te , cosa vi differenzia dalle altre band d'oggi in Italia ?
Più che differenziarci , abbiamo in comune con molte altre band la continua ricerca di un sound che possa rendere distinguibile e riconoscibile la nostra musica .
Quali sono i lati positivi di essere una band undeground ? Quali quelli negativi ?
La nostra musica è di derivazione pop , con un vestito che potrebbe essere accostato all’underground . Il lato positivo è il rischio di avere un’identità propria ; quello negativo sta nel fatto di poter non essere compresi con facilità .
Qual'è il vostro più grande progetto ideale al quale arrivare come massima aspirazione ?
Riuscire ad esprimere al massimo noi stessi durante i concerti , avendo un seguito .
Nella vostra carriera che dura da circa 10 anni , nell'ultima parte di essa , avete partecipato a svariati eventi e vinti diversi premi , cosa è cambiato secondo te da La Rua dei primi anni ?
La consapevolezza che nella musica non esistono né vittorie , né premi .
Sicuramente d’ora in poi l’unico obiettivo sarà quello di suonare dal vivo .
State registrando qualche nuovo brano per qualche nuovo progetto ?
Sì , siamo da tempo chiusi in sala prove , per preparare sia lo spettacolo dal vivo , sia dei nuovi brani che presto vedranno la luce .