Intervista a IO E LA TIGRE
Sono la carezza e lo schiaffo.
Sono un ritorno dolce dopo anni di fredda diffidenza.
IO e la TIGRE è un duo, ma prima di tutto è una storia d’amore.
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IO è Aurora e la TIGRE è Barbara. Ciò che ci lega è l’amicizia, la musica e una metafora: quella di affrontare le nostre paure attraverso il fatto di suonare insieme.
- Definite il vostro suonare insieme " una forma di terapia ": in che modo la musica agisce nel vostro universo?
Ci ritroviamo in sala-prove un giorno a settimana e dedichiamo tre ore a parlare e una a suonare. Viviamo la musica come un mezzo per stare bene. Un mezzo che ci sta portando ad affrontare tutta una serie di paure e di limiti, grazie e attraverso l’aiuto dell’altra.
- Nonostante siate solamente in due, il vostro sound è di una corposità enorme, i vostri brani sono estremamente strutturati ed in più le vostre voci riescono a creare quella piacevole armonia che percepiscono gli ascoltatori. Vi porgo seriamente i miei complimenti. Mi dite come riuscite a fare tutto questo?
Grazie per queste parole. Abbiamo registrato il disco in presa diretta proprio perché volevamo che venisse impressa su bobina la spontaneità e l’immediatezza del nostro suonare insieme. Se ciò riesce ad arrivare durante l’ascolto, per noi l’obiettivo è raggiunto.
Di certo il nostro non è un approccio tecnico alla musica, anzi è interamente emotivo. Come abbiamo appena detto, ci interessava che il disco fosse innanzitutto sincero e spontaneo. Questa è l’attitudine che ci ha guidate.
- Affascinante ed interessante, dal mio punto di vista, è come nell'album ci siano temi comuni che collegano fra loro una o più di una canzone, amalgamando sempre più l'armonia fra i brani. Com'è nata questa scelta (se lo è stata) e perché?
In realtà non è una scelta. Le canzoni sono nate in reazione a qualcosa, per cui nei nostri testi il tema non viene scelto a priori. Diciamo che le canzoni sono una sorta di diario che decidi di scrivere perché non puoi fare a meno di tirare fuori quelle cose da te. Perché la scrittura ha un potere liberatorio.
- Cosa vi spinge a trattare quei determinati temi e cosa significa per voi, farvi promotrici a gran voce di questi?
Non ci sentiamo promotrici di alcun messaggio, ci mancherebbe! Il nostro è solo un punto di vista di una realtà molto personale.
Ovviamente! Quella è la scaletta che ad entrambe suonava meglio. Per deciderla, l’abbiamo testata più volte durante la guida, in auto. I nostri ascolti corrispondono sempre ad un test-drive!
- Il binomio che più mi piace nell'album è I Santi e Lei Sa. Cosa lega l'uno all'altro?
Amor proprio e Resistenza.
- Qual'è il brano emblema del vostro grande CD?
Grande, forse è un po’ esagerato! Ad ogni modo, domanda difficile. Probabilmente il singolo “i Santi”, che abbiamo scelto come primo singolo in quanto è un dialogo tra due amiche. Non due a caso, però.
- Concludiamo chiedendovi un libro da leggere, un film da vedere ed un vino da abbinare ad entrambi.
IO consiglia di leggere “Syd Barrett. Un pensiero irregolare” di Rob Chapman, vedere “Carol” di Todd Haynes e bervi una “Falanghina”.
La TIGRE consiglia di leggere "Da te solo a tutto il mondo" di Jared Diamond, vedere “Dio esiste e vive a Bruxelles” di Jaco Van Dormael e bervi un “Sangiovese superiore Doc” (a Km 0).