FESTIVALING 2016
Il progetto "Festivaling" di Point & Comma Music, da un'idea di Matteo Michelini, ha l'obbiettivo di andar a scoprire, attraverso quelli che sono gli occhi delle organizzazioni, i vari Festival musicali, nel profondo della loro entità, scavando con le menti dei vari eventi nel proprio progetto artistico.
Il fine più diretto di "Festivaling" è quello di supportare i Festival, degni di nota, facendo parlare dell'argomento in questione, chi più di molti altri ne è all'interno dell' organizzazione e che quindi ne conosce le molteplici sfaccettature.
Il mio augurio personale è quello che attraverso questa nuova modalità "pubblicitaria", le persone possano capire quanto c'è dietro a quello che generalmente trovano già preconfezionato quando si ritrovano a divertire con gli amici agli eventi.
Spero inoltre che quanto verrà letto nei vari articoli dei vari festival, sproni le persone a supportare ulteriormente le varie, belle ed oneste entità che abbiamo sul nostro territorio italiano.
Buona lettura amici.
Matteo
Il fine più diretto di "Festivaling" è quello di supportare i Festival, degni di nota, facendo parlare dell'argomento in questione, chi più di molti altri ne è all'interno dell' organizzazione e che quindi ne conosce le molteplici sfaccettature.
Il mio augurio personale è quello che attraverso questa nuova modalità "pubblicitaria", le persone possano capire quanto c'è dietro a quello che generalmente trovano già preconfezionato quando si ritrovano a divertire con gli amici agli eventi.
Spero inoltre che quanto verrà letto nei vari articoli dei vari festival, sproni le persone a supportare ulteriormente le varie, belle ed oneste entità che abbiamo sul nostro territorio italiano.
Buona lettura amici.
Matteo
MONTELAGO CELTIC FESTIVAL
Pagina FB:
https://www.facebook.com/montelagocelticfestival
Profilo Twitter:
https://twitter.com/MontelagoCF
Sito Web:
http://www.montelagocelticfestival.it/
Evento Ufficiale FB:
https://www.facebook.com/events/103127546773076/
Video Promo Ufficiale:
https://vimeo.com/166841296#at=5
Contatti:
[email protected]
https://www.facebook.com/montelagocelticfestival
Profilo Twitter:
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Sito Web:
http://www.montelagocelticfestival.it/
Evento Ufficiale FB:
https://www.facebook.com/events/103127546773076/
Video Promo Ufficiale:
https://vimeo.com/166841296#at=5
Contatti:
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Quando ed in che modo decidete di creare il' “Montelago Celtic Festival"?
Quattordici anni fa... per qualcuno dei giovanissimi del Popolo di Montelago erano ancora i tempi delle elementari, iniziava l'incredibile storia del Montelago Celtic Festival. Incredibile perchè, quello che è diventato uno dei più grandi raduni europei di musica e cultura celtica, è stranamente locato nel Centro Italia, nell'Appennino fatato tra Marche e Umbria, lontano dalle culle originarie d'Irlanda e di Scozia. Quella che poteva essere una scommessa improbabile, i bookmakers avrebbero pagato 150 volte la posta, oggi è una realtà indiscutibile. E' come se il Chievo arrivasse alle semifinali di Champions League o, paragone ancora più suggestivo, la nazionale italiana di rugby vincesse il 6 nazioni. Tutto nasce dal nostro pionieristico amore per le sonorità cristalline e arcaiche delle arpe e delle cornamuse. Alla fine degli anni '70 solo ascoltare Alan Stivell, i Chieftains, gli Steeleye Span, i Fairport Convention era cosa improbabile nella provincia italiana, figurarsi pensare di suonare musica celtica. I nostri unici riferimenti erano a migliaia di chilometri da casa. Ogni tanto i viaggi, le suggestioni, i seminari ma poi si tornava a casa, nello stars system della musica leggera italiana e del grande rock internazionale, al massimo tra opere liriche e saltarelli. Da queste incursioni nordeuropee portammo a casa le Highland Bagpipes, le Uilleann Pipes, le arpe, i whistles e dal 1984 cominciammo a presentare in pubblico le nostre fatiche. Era proprio il caso di parlar di fatiche perchè nessuno ci aiutava a progredire, se un'ancia non funzionava amen, se una corda si spezzava bisognava letteralmente inventarsi una soluzione alternativa. Ma questo è il destino dei pionieri. E soprattutto la tenacia dei pionieri. Piombammo senza preavviso a casa di Alan Stivell nella Bretagna francese con la vespa, entrammo negli studi della Tara Record a Dublino ad incontrare Davy Spillane per farci dare un sistema d'amplificazione per cornamusa, ci perdemmo varie volte nelle remote campagne d'Irlanda solo per provare la liuteria per bardi. Nel 1988 fondammo gli Ogam, nel 1997 i Mortimer Mc Grave e dal 2003 c'è Montelago Celtic Festival. Oggi sono proprio i grandi interpreti della musica celtica internazionale che ci chiedono di venire a suonare al nostro festival; decine le bands che si sono formate in Italia in questi ultimi anni e che ambiscono al palco di Montelago; centinaia i giovani che hanno cominciato a suonare una cornamusa, un flauto, un'arpa; e migliaia le persone che hanno cominciato ad ascoltare costantemente e a godere di una musica dolce, delicata ma anche profondamente danzereccia, come quella proposta in tutte le edizioni del nostro festival. Questo nostro straordinario sogno, cominciato trent'anni fa, nel 2016 arriva ad una tappa importante: la quattordicesima del Montelago Celtic Festival.
Quattordici anni fa... per qualcuno dei giovanissimi del Popolo di Montelago erano ancora i tempi delle elementari, iniziava l'incredibile storia del Montelago Celtic Festival. Incredibile perchè, quello che è diventato uno dei più grandi raduni europei di musica e cultura celtica, è stranamente locato nel Centro Italia, nell'Appennino fatato tra Marche e Umbria, lontano dalle culle originarie d'Irlanda e di Scozia. Quella che poteva essere una scommessa improbabile, i bookmakers avrebbero pagato 150 volte la posta, oggi è una realtà indiscutibile. E' come se il Chievo arrivasse alle semifinali di Champions League o, paragone ancora più suggestivo, la nazionale italiana di rugby vincesse il 6 nazioni. Tutto nasce dal nostro pionieristico amore per le sonorità cristalline e arcaiche delle arpe e delle cornamuse. Alla fine degli anni '70 solo ascoltare Alan Stivell, i Chieftains, gli Steeleye Span, i Fairport Convention era cosa improbabile nella provincia italiana, figurarsi pensare di suonare musica celtica. I nostri unici riferimenti erano a migliaia di chilometri da casa. Ogni tanto i viaggi, le suggestioni, i seminari ma poi si tornava a casa, nello stars system della musica leggera italiana e del grande rock internazionale, al massimo tra opere liriche e saltarelli. Da queste incursioni nordeuropee portammo a casa le Highland Bagpipes, le Uilleann Pipes, le arpe, i whistles e dal 1984 cominciammo a presentare in pubblico le nostre fatiche. Era proprio il caso di parlar di fatiche perchè nessuno ci aiutava a progredire, se un'ancia non funzionava amen, se una corda si spezzava bisognava letteralmente inventarsi una soluzione alternativa. Ma questo è il destino dei pionieri. E soprattutto la tenacia dei pionieri. Piombammo senza preavviso a casa di Alan Stivell nella Bretagna francese con la vespa, entrammo negli studi della Tara Record a Dublino ad incontrare Davy Spillane per farci dare un sistema d'amplificazione per cornamusa, ci perdemmo varie volte nelle remote campagne d'Irlanda solo per provare la liuteria per bardi. Nel 1988 fondammo gli Ogam, nel 1997 i Mortimer Mc Grave e dal 2003 c'è Montelago Celtic Festival. Oggi sono proprio i grandi interpreti della musica celtica internazionale che ci chiedono di venire a suonare al nostro festival; decine le bands che si sono formate in Italia in questi ultimi anni e che ambiscono al palco di Montelago; centinaia i giovani che hanno cominciato a suonare una cornamusa, un flauto, un'arpa; e migliaia le persone che hanno cominciato ad ascoltare costantemente e a godere di una musica dolce, delicata ma anche profondamente danzereccia, come quella proposta in tutte le edizioni del nostro festival. Questo nostro straordinario sogno, cominciato trent'anni fa, nel 2016 arriva ad una tappa importante: la quattordicesima del Montelago Celtic Festival.
Son passati veramente tanti anni dalla prima edizione, mi chiedo dunque quali siano le principali difficoltà e quali gli ostacoli che vi si sono presentati in quattordici anni di Festival?
Di difficoltà ogni anno se ne presentano tante ma quelle costanti in tutte le edizioni sono: 1) Riuscire a far capire agli abitanti del territorio dove si svolge il festival che Montelago è una risorsa per tutta l'Alta Val di Chienti. Gli imprenditori ormai l'hanno capito, gli amministratori pure, come i giovani. Ma lo zoccolo duro di alcuni anziani ancora ci considerano sfruttatori delle loro terre e si sentono creditori nei confronti della festa ponendoci di volta in volta delle difficoltà. 2) Far capire ai detrattori (che sono poi quelli che non sono mai venuti) che il festival non è un rave creato per far circolare droghe liberamente. La nostra politica e le caratteristiche della musica di Montelago sono anzi lontane dalla logica dello "sballo". Nonostante le forze dell'ordine continuino a controllare in modo ferreo la festa anche loro si sono accorte che le caratteristiche di Montelago sono quelle di un week end vissuto in libertà, pace e a contatto con la natura e con gli anni, nonostante il grande assembramento di giovani, si sono rilassate e hanno dovuto constatare che non sono mai successi incidenti né casi di disordine pubblico.
Di difficoltà ogni anno se ne presentano tante ma quelle costanti in tutte le edizioni sono: 1) Riuscire a far capire agli abitanti del territorio dove si svolge il festival che Montelago è una risorsa per tutta l'Alta Val di Chienti. Gli imprenditori ormai l'hanno capito, gli amministratori pure, come i giovani. Ma lo zoccolo duro di alcuni anziani ancora ci considerano sfruttatori delle loro terre e si sentono creditori nei confronti della festa ponendoci di volta in volta delle difficoltà. 2) Far capire ai detrattori (che sono poi quelli che non sono mai venuti) che il festival non è un rave creato per far circolare droghe liberamente. La nostra politica e le caratteristiche della musica di Montelago sono anzi lontane dalla logica dello "sballo". Nonostante le forze dell'ordine continuino a controllare in modo ferreo la festa anche loro si sono accorte che le caratteristiche di Montelago sono quelle di un week end vissuto in libertà, pace e a contatto con la natura e con gli anni, nonostante il grande assembramento di giovani, si sono rilassate e hanno dovuto constatare che non sono mai successi incidenti né casi di disordine pubblico.
L'altopiano di colfiorito, come Location del Festival, è qualcosa di veramente magico... Come è nata questa scelta e come siete riusciti a realizzarla?
Montelago Celtic Festival doveva essere un unico appuntamento del Festival Terra di Teatri, organizzato dalla Provincia di Macerata e dall'allora Assessore alla Cultura Renato Pasqualetti, per valorizzarre le zone depresse dell'entroterra marchigiano. Unico appuntamento gratuito ad agosto 2003 che si svolgeva all'altopiano di Montelago e che non a caso si chiamava Montelago Celtic Night. Noi ne eravamo i direttori artistici. L'esperimento funzionò talmente bene che in quella prima edizione vennero 5.000 persone circa. L'anno successivo non avevamo più i fondi della Provincia ma noi, visto anche il successo della prima edizione, decidemmo di continuare a nostro rischio mettendo un biglietto d'ingresso e la cosa funzionò lo stesso. Poi dalla quinta edizione, grazie all'allora sindaco di Serravalle di Chienti Rinaldo Rocchi, ci spostammo nella più ampia e raggiungibile piana di Colfiorito dove tutt'ora si svolge il festival che comunque ha mantenuto il nome del primario altopiano.
Montelago Celtic Festival doveva essere un unico appuntamento del Festival Terra di Teatri, organizzato dalla Provincia di Macerata e dall'allora Assessore alla Cultura Renato Pasqualetti, per valorizzarre le zone depresse dell'entroterra marchigiano. Unico appuntamento gratuito ad agosto 2003 che si svolgeva all'altopiano di Montelago e che non a caso si chiamava Montelago Celtic Night. Noi ne eravamo i direttori artistici. L'esperimento funzionò talmente bene che in quella prima edizione vennero 5.000 persone circa. L'anno successivo non avevamo più i fondi della Provincia ma noi, visto anche il successo della prima edizione, decidemmo di continuare a nostro rischio mettendo un biglietto d'ingresso e la cosa funzionò lo stesso. Poi dalla quinta edizione, grazie all'allora sindaco di Serravalle di Chienti Rinaldo Rocchi, ci spostammo nella più ampia e raggiungibile piana di Colfiorito dove tutt'ora si svolge il festival che comunque ha mantenuto il nome del primario altopiano.
Quanto lavoro c'è, e chi c'è, dietro l'organizzazione di Montelago?
Si lavora tutto l'anno per rendere sempre magico il fantastico mondo di Montelago. Finito il festival ad agosto, un mese di ferie e poi si riparte. Si gira l'Europa per visitare altri festival di settore e capire le nuove tendenze. Ormai a livello europeo Montelago è decisamente all'avanguardia. Dietro l'organizzazione c'è uno staff ormai selezionato e consolidato. Oltre a me e Luciano che ne siamo amministratori e direttori ci sono una serie di responsabili da cui il festival non prescinde: Giuseppe Lupi avvocato maceratese che cura tutte le pratiche burocratiche ed è il responsabile del mercato, Giulia Morroni di Osimo e Francesca Paternesi di Macerata che raccolgono, sintetizzano e diffondono i contenuti di ogni edizione, Giorgio Roselli di Caldarola che gestisce tutto l'apparato tecnico, Michele Serafini di Montecassiano responsabile del personale, Gianluca Grandinetti di Potenza Picena produttore di tutti i video e foto del festival nonché attivatore dei social forum, Marco Sopranzi di Civitanova che cura il sito, Luca Montenovesi di Rosora la grafica, Andrea Gasparrini di Tolentino direttore dell'Accademia musicale, Cesare Catà di P.to S. Giorgio direttore della parte culturale per chiudere con i volontari della Protezione Civile regionale, quelli della Lega Ambiente per la salvaguardia dell'ambiente e lo staff del COSMARI per lo smaltimento rifiuti.
Si lavora tutto l'anno per rendere sempre magico il fantastico mondo di Montelago. Finito il festival ad agosto, un mese di ferie e poi si riparte. Si gira l'Europa per visitare altri festival di settore e capire le nuove tendenze. Ormai a livello europeo Montelago è decisamente all'avanguardia. Dietro l'organizzazione c'è uno staff ormai selezionato e consolidato. Oltre a me e Luciano che ne siamo amministratori e direttori ci sono una serie di responsabili da cui il festival non prescinde: Giuseppe Lupi avvocato maceratese che cura tutte le pratiche burocratiche ed è il responsabile del mercato, Giulia Morroni di Osimo e Francesca Paternesi di Macerata che raccolgono, sintetizzano e diffondono i contenuti di ogni edizione, Giorgio Roselli di Caldarola che gestisce tutto l'apparato tecnico, Michele Serafini di Montecassiano responsabile del personale, Gianluca Grandinetti di Potenza Picena produttore di tutti i video e foto del festival nonché attivatore dei social forum, Marco Sopranzi di Civitanova che cura il sito, Luca Montenovesi di Rosora la grafica, Andrea Gasparrini di Tolentino direttore dell'Accademia musicale, Cesare Catà di P.to S. Giorgio direttore della parte culturale per chiudere con i volontari della Protezione Civile regionale, quelli della Lega Ambiente per la salvaguardia dell'ambiente e lo staff del COSMARI per lo smaltimento rifiuti.
Anno per anno, band dopo band, birra dopo birra, quali migliorie ci sono state?
Ogni anno ci sono almeno 3/4 novità che si aggiungono e sono quasi sempre dettate da esigenze pratiche. Ad esempio quello di aumentare l'ombra del festival, la pulizia dei bagni chimici, la raccolta differenziata, le attività per i bambini, migliorare l'ospedale da campo, offrire dei servizi di accoglienza turistica per chi viene da lontano, creare un wi fi sempre più potente, sempre più attacchi per la ricarica di cellulari e macchine fotografiche, spazi attrezzati per tende e camper, forniture d'acqua da bere e docce. Quest'anno ad esempio ci sarà uno spazio camping destinato a chi viene in moto, nuovi corsi di strumenti popolari, un punto per affittare biciclette, negozi destinati ai servizi come la sanitaria o come il punto Decathlon per l'acquisto di materiale da camping, il water point organizzato dall'acqua Nerea e le escursioni turistiche con guida alla scoperta del territorio.
Ogni anno ci sono almeno 3/4 novità che si aggiungono e sono quasi sempre dettate da esigenze pratiche. Ad esempio quello di aumentare l'ombra del festival, la pulizia dei bagni chimici, la raccolta differenziata, le attività per i bambini, migliorare l'ospedale da campo, offrire dei servizi di accoglienza turistica per chi viene da lontano, creare un wi fi sempre più potente, sempre più attacchi per la ricarica di cellulari e macchine fotografiche, spazi attrezzati per tende e camper, forniture d'acqua da bere e docce. Quest'anno ad esempio ci sarà uno spazio camping destinato a chi viene in moto, nuovi corsi di strumenti popolari, un punto per affittare biciclette, negozi destinati ai servizi come la sanitaria o come il punto Decathlon per l'acquisto di materiale da camping, il water point organizzato dall'acqua Nerea e le escursioni turistiche con guida alla scoperta del territorio.
Dopo ben 14anni di duro lavoro, cosa vi sentite di consigliare riguardo i giovani che vogliono lanciarsi in un mondo come quello dell'organizzazione di festival?
Noi siamo disponibili a far conoscere, a chi decide di avvicinarsi a questo lavoro, il funzionamento della macchina organizzativa del Montelago Celtic Festival. Ogni anno almeno 50 giovani si offrono volontari proprio per vivere da vicino tutti i dettagli di una complessa organizzazione come quella del festival.
Noi siamo disponibili a far conoscere, a chi decide di avvicinarsi a questo lavoro, il funzionamento della macchina organizzativa del Montelago Celtic Festival. Ogni anno almeno 50 giovani si offrono volontari proprio per vivere da vicino tutti i dettagli di una complessa organizzazione come quella del festival.
Oltre alla musica ci sono un'infinità di attività da fare durante tutta la durata del festival. Come scegliete cosa porre all'interno di quella che è “la vostra piccola terra di mezzo”? Con quali criteri?
Nel corso degli anni abbiamo fatto tante prove. Le migliori sono restate, quelle che hanno funzionato meno sono state cambiate. L'obiettivo è quello sempre di portare bellezza, avanguardia e mettersi in ascolto dei nuovi linguaggi nazionali e internazionali. Alcune scelte sono state fatte per passione di noi direttori artistci come quella del torneo di rugby o quella di un certo tipo di musica celtica che si discosta dal tradizionale e si contamina con il rock, con il metal, con il progressive e con la world music. Abbiamo fortemente voluto una festa ecocompatibile per realizzare anche la nostra visione ambientalista e abbiamo voluto renderci indipendenti dalla politica, intesa come rappresentazione partitocratica. Quest'ultima scelta è stata impegnativa e ancora la stiamo pagando, vuoi per mancanza di appoggi istituzionali (formali e di contributi) ma ci ha reso più forti e liberi. E questo il popolo di Montelago lo sa.
Nel corso degli anni abbiamo fatto tante prove. Le migliori sono restate, quelle che hanno funzionato meno sono state cambiate. L'obiettivo è quello sempre di portare bellezza, avanguardia e mettersi in ascolto dei nuovi linguaggi nazionali e internazionali. Alcune scelte sono state fatte per passione di noi direttori artistci come quella del torneo di rugby o quella di un certo tipo di musica celtica che si discosta dal tradizionale e si contamina con il rock, con il metal, con il progressive e con la world music. Abbiamo fortemente voluto una festa ecocompatibile per realizzare anche la nostra visione ambientalista e abbiamo voluto renderci indipendenti dalla politica, intesa come rappresentazione partitocratica. Quest'ultima scelta è stata impegnativa e ancora la stiamo pagando, vuoi per mancanza di appoggi istituzionali (formali e di contributi) ma ci ha reso più forti e liberi. E questo il popolo di Montelago lo sa.
Montelago da poco è cresciuto passando da due a tre giorni di Festival con l'immissione di una serata dedicata ad un contest musicale veramente interessante. C'è da dire che comunque nei restanti due giorni di festival troviamo una scena musicale già affermata e dai livelli molto alti (vedere infatti persino gli artisti stranieri di alto calibro che siete riusciti a proporre). Come avviene la scelta dei gruppi e quali sono le risposte che ricevete dal pubblico ?
I consigli del pubblico li teniamo sempre in considerazione e a volte li realizziamo. I gusti sono sempre molto diversi. Ad esempio chi ama il metal vorrebbe un programma a loro dedicato. Invece noi cerchiamo di accontentare un po' tutti i gusti presentando ogni anno un programma vario che va dalle esperienze musicali più acustiche a quelle più aggressive, dalle sperimentazioni dell'elettronica a quelle della contaminazione. Resta in primis la nostra visione di talent scout, di valorizzazione delle nuove realtà musicali e ovviamente il nostro gusto di direttori artistici che crediamo ormai, dopo tanti anni di esperienza nell'ambito della musica celtica, affinato e competente.
I consigli del pubblico li teniamo sempre in considerazione e a volte li realizziamo. I gusti sono sempre molto diversi. Ad esempio chi ama il metal vorrebbe un programma a loro dedicato. Invece noi cerchiamo di accontentare un po' tutti i gusti presentando ogni anno un programma vario che va dalle esperienze musicali più acustiche a quelle più aggressive, dalle sperimentazioni dell'elettronica a quelle della contaminazione. Resta in primis la nostra visione di talent scout, di valorizzazione delle nuove realtà musicali e ovviamente il nostro gusto di direttori artistici che crediamo ormai, dopo tanti anni di esperienza nell'ambito della musica celtica, affinato e competente.
9-Per concludere: ci concedereste una vostra riflessione riguardo l'evoluzione nel tempo del tuo progetto e ci potreste inoltre dire quanto ne avete assimilato personalmente da questo?
La musica celtica nel corso degli ultimi anni si sta ponendo a livello europeo e mondiale come un fenomeno che sta assumendo proporzioni incredibili. Basti pensare al fiorire di formazioni, festival, liutai in ogni paese del mondo. Questa straordinaria diffusione, di cui Montelago è indubbiamente un elemento di traino, ci porta ad alcune considerazioni. Ad esempio l'esigenza sociale di tornare ad ascoltare una musica concorde con le vibrazioni recondite dell'anima. E' come se dopo decenni verso il mondo dei consumi e di super tecnologia sentissimo l'esigenza di voltarci e guardare di nuovo a quel passato, che in fretta avevamo voluto cancellare, e riproporlo per cercare una dimensione umana, serena e più concorde con la natura dove la fantasia e il sorriso possono essere ancora protagonisti.
Maurizio Serafini e Luciano Monceri
La musica celtica nel corso degli ultimi anni si sta ponendo a livello europeo e mondiale come un fenomeno che sta assumendo proporzioni incredibili. Basti pensare al fiorire di formazioni, festival, liutai in ogni paese del mondo. Questa straordinaria diffusione, di cui Montelago è indubbiamente un elemento di traino, ci porta ad alcune considerazioni. Ad esempio l'esigenza sociale di tornare ad ascoltare una musica concorde con le vibrazioni recondite dell'anima. E' come se dopo decenni verso il mondo dei consumi e di super tecnologia sentissimo l'esigenza di voltarci e guardare di nuovo a quel passato, che in fretta avevamo voluto cancellare, e riproporlo per cercare una dimensione umana, serena e più concorde con la natura dove la fantasia e il sorriso possono essere ancora protagonisti.
Maurizio Serafini e Luciano Monceri