FESTIVALING 2016
Il progetto "Festivaling" di Point & Comma Music, da un'idea di Matteo Michelini, ha l'obbiettivo di andar a scoprire, attraverso quelli che sono gli occhi delle organizzazioni, i vari Festival musicali, nel profondo della loro entità, scavando con le menti dei vari eventi nel proprio progetto artistico.
Il fine più diretto di "Festivaling" è quello di supportare i Festival, degni di nota, facendo parlare dell'argomento in questione, chi più di molti altri ne è all'interno dell' organizzazione e che quindi ne conosce le molteplici sfaccettature.
Il mio augurio personale è quello che attraverso questa nuova modalità "pubblicitaria", le persone possano capire quanto c'è dietro a quello che generalmente trovano già preconfezionato quando si ritrovano a divertire con gli amici agli eventi.
Spero inoltre che quanto verrà letto nei vari articoli dei vari festival, sproni le persone a supportare ulteriormente le varie, belle ed oneste entità che abbiamo sul nostro territorio italiano.
Buona lettura amici.
Matteo
Il fine più diretto di "Festivaling" è quello di supportare i Festival, degni di nota, facendo parlare dell'argomento in questione, chi più di molti altri ne è all'interno dell' organizzazione e che quindi ne conosce le molteplici sfaccettature.
Il mio augurio personale è quello che attraverso questa nuova modalità "pubblicitaria", le persone possano capire quanto c'è dietro a quello che generalmente trovano già preconfezionato quando si ritrovano a divertire con gli amici agli eventi.
Spero inoltre che quanto verrà letto nei vari articoli dei vari festival, sproni le persone a supportare ulteriormente le varie, belle ed oneste entità che abbiamo sul nostro territorio italiano.
Buona lettura amici.
Matteo
L' INDIeVISIBILE FESTIVAL
Nome e cognome dell'organizzatore principale:
Associazione Culturale Valerio Capponi, Stefano Capponi (Barone)
Pagina INDIeVISIBILE festival:
https://www.facebook.com/Indievisibile-Festival-1534261213464226/?fref=ts
Pagina Associazione Culturale Valerio Capponi:
https://www.facebook.com/Indievisibile-Festival-1534261213464226/?fref=ts
Evento Fb INDIeVISIBILE festival:
https://www.facebook.com/events/1812204339003323/
Twitter:
@acvcapponi
Video INDIeVISIBILE festival 2013:
https://www.youtube.com/watch?v=LpX5Y-jC3cY
Sito web (aggiornato all’ultima edizione del festival):
www.acvc.it
Mail Associazione Culturale Valerio Capponi:
[email protected]
Mail personale Barone:
[email protected]
Associazione Culturale Valerio Capponi, Stefano Capponi (Barone)
Pagina INDIeVISIBILE festival:
https://www.facebook.com/Indievisibile-Festival-1534261213464226/?fref=ts
Pagina Associazione Culturale Valerio Capponi:
https://www.facebook.com/Indievisibile-Festival-1534261213464226/?fref=ts
Evento Fb INDIeVISIBILE festival:
https://www.facebook.com/events/1812204339003323/
Twitter:
@acvcapponi
Video INDIeVISIBILE festival 2013:
https://www.youtube.com/watch?v=LpX5Y-jC3cY
Sito web (aggiornato all’ultima edizione del festival):
www.acvc.it
Mail Associazione Culturale Valerio Capponi:
[email protected]
Mail personale Barone:
[email protected]
Quando nasce in te la volontà di realizzare l' “Indievisibile Festival"?
Quando: l’idea nasce prima della prima edizione ufficiale dell’INDIeVISIBILE festival, che ci fu nel 2013. Non tutti sanno infatti che nel 2012 ci fu una “puntata zero”, un test per capire se potevamo addentrarci in quell’avventura che poi sarebbe diventata l’INDIeVISIBILE festival. Infatti nel 2012 ad Ancarano (TE) mettemmo su due serate musicali, in cui furono ospiti: Dino Fumaretto, Carlot-ta, Kutso e The Electric Flashbacks. L’effetto fu positivo, la risposta ci piacque. Ed è da lì che gettammo le basi per l’INDIeVISIBILE festival, che partì ufficialmente nel 2013, con Nobraino, Eildentroeilfuorieilbox84 (ora Superbox), Fast Animals and Slow Kids, Electric Superfuzz, Low-fi e King of the Opera.
In che modo?
Come: avevo questa cosa in mente da diverso tempo. Mettere su un grande evento che potesse mischiare la musica indipendente con le arti visive. Da qui il nome del festival: “INDI” e “VISIBILE”, qualcosa che fosse anche INDIVISIBILE dal punto di vista dell’aggregazione, ripercorrendo le passioni di Valerio, a cui è dedicato il festival. Allora presi coraggio e ne parlai con i ragazzi dell’Associazione Culturale Valerio Capponi. Inizialmente ci fu un po’ di perplessità e diffidenza. Sai, in un paesino di 1900 abitanti dire che vuoi mettere su un grande evento musicale… inizialmente non è che fummo presi molto sul serio. Ma poi, vedendo i risultati raggiunti non ci fu più alcun dubbio. Ed ora né io, ne gli altri ragazzi dell’Associazione Culturale, potremmo fare a meno dell’INDIeVISIBILE festival .
Vista ormai l'esperienza maturata con diversi anni, quali sono le principali difficoltà e quali gli ostacoli che generalmente si possono incontrare organizzando Festival come questi?
Le difficoltà e gli ostacoli sono davvero innumerevoli, credimi. L’argomento più spinoso è sempre quello economico. Essendo un’associazione no profit ci reggiamo con l’autofinanziamento e piccoli sponsor, ma di questi tempi è sempre più difficile trovare sponsorizzazioni e far capire l’importanza di una manifestazione del genere. Fortunatamente qualcuno continua a darci grande fiducia e col tempo ha imparato a conoscerci e a capire il motivo che ci spinge a portare avanti una realtà di questo tipo. Dietro infatti, non ci sono velleità economiche, ma un movente molto più “alto” e cioè quello di ricordare una persona che non c’è più, attraverso quelle che erano le sue passioni. Il tutto ad INGRESSO GRATUITO, perché vogliamo che l’evento sia fruibile per TUTTI, soprattutto per chi non può permettersi di spendere 15/20 euro per un concerto.
Poi ce ne sono tante altre di difficoltà, la burocrazia che come immaginerai, in Italia è sempre più un ostacolo, le limitazioni relative agli orari ecc ecc. Superiamo comunque tutte le difficoltà e tutti insieme !!!
Quando: l’idea nasce prima della prima edizione ufficiale dell’INDIeVISIBILE festival, che ci fu nel 2013. Non tutti sanno infatti che nel 2012 ci fu una “puntata zero”, un test per capire se potevamo addentrarci in quell’avventura che poi sarebbe diventata l’INDIeVISIBILE festival. Infatti nel 2012 ad Ancarano (TE) mettemmo su due serate musicali, in cui furono ospiti: Dino Fumaretto, Carlot-ta, Kutso e The Electric Flashbacks. L’effetto fu positivo, la risposta ci piacque. Ed è da lì che gettammo le basi per l’INDIeVISIBILE festival, che partì ufficialmente nel 2013, con Nobraino, Eildentroeilfuorieilbox84 (ora Superbox), Fast Animals and Slow Kids, Electric Superfuzz, Low-fi e King of the Opera.
In che modo?
Come: avevo questa cosa in mente da diverso tempo. Mettere su un grande evento che potesse mischiare la musica indipendente con le arti visive. Da qui il nome del festival: “INDI” e “VISIBILE”, qualcosa che fosse anche INDIVISIBILE dal punto di vista dell’aggregazione, ripercorrendo le passioni di Valerio, a cui è dedicato il festival. Allora presi coraggio e ne parlai con i ragazzi dell’Associazione Culturale Valerio Capponi. Inizialmente ci fu un po’ di perplessità e diffidenza. Sai, in un paesino di 1900 abitanti dire che vuoi mettere su un grande evento musicale… inizialmente non è che fummo presi molto sul serio. Ma poi, vedendo i risultati raggiunti non ci fu più alcun dubbio. Ed ora né io, ne gli altri ragazzi dell’Associazione Culturale, potremmo fare a meno dell’INDIeVISIBILE festival .
Vista ormai l'esperienza maturata con diversi anni, quali sono le principali difficoltà e quali gli ostacoli che generalmente si possono incontrare organizzando Festival come questi?
Le difficoltà e gli ostacoli sono davvero innumerevoli, credimi. L’argomento più spinoso è sempre quello economico. Essendo un’associazione no profit ci reggiamo con l’autofinanziamento e piccoli sponsor, ma di questi tempi è sempre più difficile trovare sponsorizzazioni e far capire l’importanza di una manifestazione del genere. Fortunatamente qualcuno continua a darci grande fiducia e col tempo ha imparato a conoscerci e a capire il motivo che ci spinge a portare avanti una realtà di questo tipo. Dietro infatti, non ci sono velleità economiche, ma un movente molto più “alto” e cioè quello di ricordare una persona che non c’è più, attraverso quelle che erano le sue passioni. Il tutto ad INGRESSO GRATUITO, perché vogliamo che l’evento sia fruibile per TUTTI, soprattutto per chi non può permettersi di spendere 15/20 euro per un concerto.
Poi ce ne sono tante altre di difficoltà, la burocrazia che come immaginerai, in Italia è sempre più un ostacolo, le limitazioni relative agli orari ecc ecc. Superiamo comunque tutte le difficoltà e tutti insieme !!!
Come hai scelto la città di Torano Nuovo, come Location del Festival?
Da sempre puntiamo ai piccoli centri. Altro nostro obiettivo infatti è quello di valorizzare i centri storici e le piazze di questi paesini, che hanno degli scorci bellissimi e spesso sono sconosciuti ai più. Torano infatti, è un paese di 1600 abitanti e si respira una bella aria. Volevamo anche trovare un paese dove innestarci bene, dove non ci fosse già un altro evento come il nostro e Torano ci è sembrato il posto ideale. Abbiamo fatto richiesta per fare il festival lì e devo dire che siamo stati accolti molto bene.
Quanto lavoro c'è, e chi c'è, dietro l'organizzazione di questo determinato evento?
Dietro c’è moltissimo lavoro. Considera che, durante lo svolgimento dell’edizione X si pensa già a quella che potrebbe essere la successiva edizione. Solitamente è un “lavoro” che non smetti mai di fare. Dura tutto l’anno. Partendo dalla ricerca delle bands, passando dalle autorizzazioni necessarie, fino ad arrivare agli accordi di collaborazione e partnership. In tutto questo iter lunghissimo ci sono tutti i ragazzi dell’Associazione Culturale Valerio Capponi che si danno da fare tutto l’anno nella preparazione dell’evento. Tutto ciò viene svolto con prestazioni d’opera a titolo assolutamente gratuito. E’ anche grazie a questa “politica” che riusciamo a portare avanti una realtà di questo tipo. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i ragazzi dell’Associazione; senza di loro tutto ciò non sarebbe stato assolutamente possibile e ti assicuro che fanno un lavoraccio per far sì che il festival riesca al meglio.
Se dovessimo fare un excursus nella breve vita di questo Festival: quale migliorie sono state apportate di volta in volta al suo interno?
Come ti dicevo, siamo partiti nel 2012 con questa avventura. Siamo partiti da zero, senza avere competenze, ma solo grande passione. Con il passare del tempo e delle relative edizioni siamo riusciti a migliorare diversi aspetti. Ognuno di noi ha appreso molto ed ha acquisito delle competenze che portano valore aggiunto alla manifestazione. Mano a mano che siamo cresciuti, abbiamo sempre più allargato il nostro spettro d’azione, abbiamo migliorato la logistica, la pubblicità, riuscendo anche a contenere i costi. Abbiamo migliorato i rapporti con tutti gli stakeholder e abbiamo stretti rapporti duraturi con alcuni di essi. Abbiamo imparato a programmare il tutto con largo anticipo, senza rischiare così di arrivare con l’acqua alla gola e dover risolvere cose all’ultimo momento. E soprattutto abbiamo imparato che le cose si fanno con il sorriso !
Da sempre puntiamo ai piccoli centri. Altro nostro obiettivo infatti è quello di valorizzare i centri storici e le piazze di questi paesini, che hanno degli scorci bellissimi e spesso sono sconosciuti ai più. Torano infatti, è un paese di 1600 abitanti e si respira una bella aria. Volevamo anche trovare un paese dove innestarci bene, dove non ci fosse già un altro evento come il nostro e Torano ci è sembrato il posto ideale. Abbiamo fatto richiesta per fare il festival lì e devo dire che siamo stati accolti molto bene.
Quanto lavoro c'è, e chi c'è, dietro l'organizzazione di questo determinato evento?
Dietro c’è moltissimo lavoro. Considera che, durante lo svolgimento dell’edizione X si pensa già a quella che potrebbe essere la successiva edizione. Solitamente è un “lavoro” che non smetti mai di fare. Dura tutto l’anno. Partendo dalla ricerca delle bands, passando dalle autorizzazioni necessarie, fino ad arrivare agli accordi di collaborazione e partnership. In tutto questo iter lunghissimo ci sono tutti i ragazzi dell’Associazione Culturale Valerio Capponi che si danno da fare tutto l’anno nella preparazione dell’evento. Tutto ciò viene svolto con prestazioni d’opera a titolo assolutamente gratuito. E’ anche grazie a questa “politica” che riusciamo a portare avanti una realtà di questo tipo. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i ragazzi dell’Associazione; senza di loro tutto ciò non sarebbe stato assolutamente possibile e ti assicuro che fanno un lavoraccio per far sì che il festival riesca al meglio.
Se dovessimo fare un excursus nella breve vita di questo Festival: quale migliorie sono state apportate di volta in volta al suo interno?
Come ti dicevo, siamo partiti nel 2012 con questa avventura. Siamo partiti da zero, senza avere competenze, ma solo grande passione. Con il passare del tempo e delle relative edizioni siamo riusciti a migliorare diversi aspetti. Ognuno di noi ha appreso molto ed ha acquisito delle competenze che portano valore aggiunto alla manifestazione. Mano a mano che siamo cresciuti, abbiamo sempre più allargato il nostro spettro d’azione, abbiamo migliorato la logistica, la pubblicità, riuscendo anche a contenere i costi. Abbiamo migliorato i rapporti con tutti gli stakeholder e abbiamo stretti rapporti duraturi con alcuni di essi. Abbiamo imparato a programmare il tutto con largo anticipo, senza rischiare così di arrivare con l’acqua alla gola e dover risolvere cose all’ultimo momento. E soprattutto abbiamo imparato che le cose si fanno con il sorriso !
Avendo accumulato un minimo d'esperienza ormai, cosa ti senti di consigliare riguardo i giovani che vogliono lanciarsi in un mondo come quello dell'organizzazione di festival?
La primissima cosa che mi sento di suggerire a tutti quelli che vogliono intraprendere questo percorso è di fare il tutto con grandissima passione ed entusiasmo. Se fai una cosa con poca passione ed entusiasmo (qualsiasi cosa), questo si nota e i risultati non potranno che essere mediocri. Dovrebbero anche dotarsi di molta pazienza e non scoraggiarsi al primo ostacolo. Di ostacoli ce ne saranno sempre molti, ma se si crede in quello che si fa, si sarà pronti a superare tutte le insidie che ci si incontreranno. Inoltre, quello che posso suggerire, è di non partire a 1000 senza avere cercato ed assimilato informazioni. Cioè, va benissimo l’entusiasmo e va benissimo buttarsi a capofitto su quella che potrebbe essere una grande passione. Ma suggerirei loro di farsi un “mazzo” tanto per capire prima come funziona. Cercare informazioni, chiedere preventivi, capire quali sono i documenti da produrre, gli accordi da prendere ecc ecc. Poi da lì, una volta raggiunto un quadro chiaro su come muoversi, allora buttarsi non a 1000, ma a 10000, andando avanti con determinazione e fiducia.
Oltre alla musica ci sono diverse attività da fare durante tutta la durata del festival? Se si, che relazione hanno con la musica?
Certo, negli anni sono cresciute anche le attività collaterali del festival, come Mostre Fotografiche, mercatini dell’Hand Made, Proiezioni e Live Performances. Ci piace molto questa cosa della realizzazione live di pannelli Pittorici da parte di Writers locali. Sono Bravissimi e ad ogni edizione hanno fatto delle vere e proprie “figate”. Nella scorsa edizione ad esempio, oltre alla loro classica esibizione live, abbiamo anche fatto collaborare i Writers con dei bimbi. Praticamente i bimbi e i Writers hanno realizzato insieme un pannello pittorico. E’ stato molto bello vedere questi bimbi divertirsi a dipingere un grande telo con l’aiuto dei Writers.
Più che una stretta correlazione con la musica credo che abbiano una stretta relazione con l’indipendenza. E se ci pensi, hanno tutte una stretta correlazione con le arti visive; Da lì (di nuovo) il nome “INDIeVISIBILE”.
La primissima cosa che mi sento di suggerire a tutti quelli che vogliono intraprendere questo percorso è di fare il tutto con grandissima passione ed entusiasmo. Se fai una cosa con poca passione ed entusiasmo (qualsiasi cosa), questo si nota e i risultati non potranno che essere mediocri. Dovrebbero anche dotarsi di molta pazienza e non scoraggiarsi al primo ostacolo. Di ostacoli ce ne saranno sempre molti, ma se si crede in quello che si fa, si sarà pronti a superare tutte le insidie che ci si incontreranno. Inoltre, quello che posso suggerire, è di non partire a 1000 senza avere cercato ed assimilato informazioni. Cioè, va benissimo l’entusiasmo e va benissimo buttarsi a capofitto su quella che potrebbe essere una grande passione. Ma suggerirei loro di farsi un “mazzo” tanto per capire prima come funziona. Cercare informazioni, chiedere preventivi, capire quali sono i documenti da produrre, gli accordi da prendere ecc ecc. Poi da lì, una volta raggiunto un quadro chiaro su come muoversi, allora buttarsi non a 1000, ma a 10000, andando avanti con determinazione e fiducia.
Oltre alla musica ci sono diverse attività da fare durante tutta la durata del festival? Se si, che relazione hanno con la musica?
Certo, negli anni sono cresciute anche le attività collaterali del festival, come Mostre Fotografiche, mercatini dell’Hand Made, Proiezioni e Live Performances. Ci piace molto questa cosa della realizzazione live di pannelli Pittorici da parte di Writers locali. Sono Bravissimi e ad ogni edizione hanno fatto delle vere e proprie “figate”. Nella scorsa edizione ad esempio, oltre alla loro classica esibizione live, abbiamo anche fatto collaborare i Writers con dei bimbi. Praticamente i bimbi e i Writers hanno realizzato insieme un pannello pittorico. E’ stato molto bello vedere questi bimbi divertirsi a dipingere un grande telo con l’aiuto dei Writers.
Più che una stretta correlazione con la musica credo che abbiano una stretta relazione con l’indipendenza. E se ci pensi, hanno tutte una stretta correlazione con le arti visive; Da lì (di nuovo) il nome “INDIeVISIBILE”.
La line-up dell' Indievisibile per tre sole giornate di musica è piena zeppa di nomi di artisti noti e non della scena musicale italiana. Dunque, come avviene la scelta dei gruppi e quali sono le risposte che ricevete dal pubblico ?
Cerchiamo innanzitutto di mettere su 3 serate diverse tra loro, in modo da avere una varietà di generi e ritmi e cercare di “accontentare” un po’ tutti. Cerchiamo di miscelare al meglio le grandi e conosciute band indipendenti con quelle più piccole e meno conosciute ma meritevoli, facenti parte del sottobosco della musica indipendente. E ce ne sono davvero molte di meritevoli, ma purtroppo dobbiamo fare delle scelte. Le nostre scelte si basano anche sul percorso che queste band fanno. Tentiamo sempre di portare al festival artisti che difficilmente passerebbero di lì; artisti che non arrivano solitamente in provincia, ma calcano altri palchi. Insomma, cerchiamo di accaparrarci band che se non ingaggiassimo noi al festival, probabilmente non verrebbero recepite immediatamente nella nostra zona.
Per quanto riguarda le risposte che riceviamo dal pubblico, il consenso sembra crescere di anno in anno, di edizione in edizione, e speriamo di riuscire a migliorare ulteriormente con il passare del tempo.
Cerchiamo innanzitutto di mettere su 3 serate diverse tra loro, in modo da avere una varietà di generi e ritmi e cercare di “accontentare” un po’ tutti. Cerchiamo di miscelare al meglio le grandi e conosciute band indipendenti con quelle più piccole e meno conosciute ma meritevoli, facenti parte del sottobosco della musica indipendente. E ce ne sono davvero molte di meritevoli, ma purtroppo dobbiamo fare delle scelte. Le nostre scelte si basano anche sul percorso che queste band fanno. Tentiamo sempre di portare al festival artisti che difficilmente passerebbero di lì; artisti che non arrivano solitamente in provincia, ma calcano altri palchi. Insomma, cerchiamo di accaparrarci band che se non ingaggiassimo noi al festival, probabilmente non verrebbero recepite immediatamente nella nostra zona.
Per quanto riguarda le risposte che riceviamo dal pubblico, il consenso sembra crescere di anno in anno, di edizione in edizione, e speriamo di riuscire a migliorare ulteriormente con il passare del tempo.
Per concludere: ci concederesti una tua riflessione riguardo l'evoluzione nel tempo del tuo progetto e ci potresti inoltre dire quanto ne hai assimilato personalmente da questo?
Certo. Allora, nel 2012, mai potevo pensare che l’INDIeVISIBILE festival sarebbe diventato tutto questo. Ovvio, non è il Primavera Sound e nemmeno lo Sziget e non ci si avvicinerà mai nemmeno tra mille mila anni. Ma già, riuscire a portare Aria di diversità in questi piccoli centri credo sia un grandissimo risultato. Sono passati ormai quasi 4 anni e sono successe tante cose. Partivamo con un’idea, finivamo con un’altra; programmavamo tutto nei minimi dettagli, credendo di avere tutto sotto controllo, ma poi c’era sempre qualche imprevisto che ti faceva buttare all’aria tutta la programmazione fatta in precedenza. Accartocciavamo tutto, ripartivamo, rincominciavamo a programmare, fino a quando non trovavamo la soluzione ideale, la soluzione che ci soddisfaceva. Credo che siamo cresciuti tanto, tutti e tutti insieme. Ci siamo “scazzati”, ci siamo scoraggiati e abbiamo pensato: “ma chi ce lo ha fatto fare???”. Ma alla fine siamo andati sempre avanti, superando gli ostacoli che ci si sono parati davanti, nel modo migliore possibile. E questo perché ci abbiamo sempre creduto e spero non smetteremo mai di farlo. Ci siamo migliorati nel tempo, abbiamo acquisito nuove conoscenze ed esperienze.
La cosa più bella che ti posso raccontare è che un giorno un amico mi disse a bassa voce: “A me l’Associazione e l’INDIeVISIBILE festival mi hanno salvato. Ero in un periodo buio, non credevo più a niente. Invece tutto questo mi ha fatto venire una nuova grinta, una nuova voglia di fare”. Ecco, questo credo che raccolga un po’ lo spirito del festival. Non è solo un festival di musica indipendente. E’ un festival fatto di persone, di molte persone che si adoperano per questa manifestazione senza fini di lucro (anzi spesso ci rimettiamo soldi nostri pur di fare del nostro meglio), ma solo per la voglia di farlo. Vabbè… mi sto dilungando… Chiudo dicendo che io ne ho assimilato tantissimo, tutto. Non ci ho dormito la notte perché magari qualcosa non andava. Ma ho imparato molto, mi ha fatto crescere sotto svariati punti di vista. Ho conosciuto persone bellissime (oltre ai ragazzi dell’Associazione) con cui intrattengo rapporti ancora oggi. Insomma, ho assimilato moltissimo da questa esperienza !
Grazie mille per la possibilità di esprimere tanti concetti che non avevo mai avuto la possibilità di esprimere. Domande fighissime !!!
Certo. Allora, nel 2012, mai potevo pensare che l’INDIeVISIBILE festival sarebbe diventato tutto questo. Ovvio, non è il Primavera Sound e nemmeno lo Sziget e non ci si avvicinerà mai nemmeno tra mille mila anni. Ma già, riuscire a portare Aria di diversità in questi piccoli centri credo sia un grandissimo risultato. Sono passati ormai quasi 4 anni e sono successe tante cose. Partivamo con un’idea, finivamo con un’altra; programmavamo tutto nei minimi dettagli, credendo di avere tutto sotto controllo, ma poi c’era sempre qualche imprevisto che ti faceva buttare all’aria tutta la programmazione fatta in precedenza. Accartocciavamo tutto, ripartivamo, rincominciavamo a programmare, fino a quando non trovavamo la soluzione ideale, la soluzione che ci soddisfaceva. Credo che siamo cresciuti tanto, tutti e tutti insieme. Ci siamo “scazzati”, ci siamo scoraggiati e abbiamo pensato: “ma chi ce lo ha fatto fare???”. Ma alla fine siamo andati sempre avanti, superando gli ostacoli che ci si sono parati davanti, nel modo migliore possibile. E questo perché ci abbiamo sempre creduto e spero non smetteremo mai di farlo. Ci siamo migliorati nel tempo, abbiamo acquisito nuove conoscenze ed esperienze.
La cosa più bella che ti posso raccontare è che un giorno un amico mi disse a bassa voce: “A me l’Associazione e l’INDIeVISIBILE festival mi hanno salvato. Ero in un periodo buio, non credevo più a niente. Invece tutto questo mi ha fatto venire una nuova grinta, una nuova voglia di fare”. Ecco, questo credo che raccolga un po’ lo spirito del festival. Non è solo un festival di musica indipendente. E’ un festival fatto di persone, di molte persone che si adoperano per questa manifestazione senza fini di lucro (anzi spesso ci rimettiamo soldi nostri pur di fare del nostro meglio), ma solo per la voglia di farlo. Vabbè… mi sto dilungando… Chiudo dicendo che io ne ho assimilato tantissimo, tutto. Non ci ho dormito la notte perché magari qualcosa non andava. Ma ho imparato molto, mi ha fatto crescere sotto svariati punti di vista. Ho conosciuto persone bellissime (oltre ai ragazzi dell’Associazione) con cui intrattengo rapporti ancora oggi. Insomma, ho assimilato moltissimo da questa esperienza !
Grazie mille per la possibilità di esprimere tanti concetti che non avevo mai avuto la possibilità di esprimere. Domande fighissime !!!