- Intervista a Giacomo Mazzucato -
Nonostante il rock faccia parte del mio background direi che il progetto che sento più mio è Yakamoto Kotzuga , semplicemente perchè è composto da me medesimo e basta , e l'elettronica mi dà molte più possibilità espressive .
Come è nata l'idea di fare due progetti così contrastanti come Yakamoto Kotzuga e We are Tigers ?
E' stato un processo molto naturale , ho sempre avuto una band ma ho anche sempre sentito il bisogno di fare delle cose per conto mio . Appena ho messo mano ai primi software ne sono stato risucchiato , affascinato dalla semplicità con cui ci si poteva tirar fuori la più ampia gamma di suoni .
Yakamoto Kotzuga,un nome che è deducibile che sia di origine asiatica . Quando e com'è nata l'idea di questo nome ?
Yakamoto Kotzuga è un moniker nato per gioco .
Si tratta di una sorta di anagramma del mio nome ( Giacomo Mazzucato ) riadattato appunto per suonare nipponico . Prima che questo progetto prendesse forma mi divertivo a campionare suoni dalla musica tradizionale orientale, poi ho deciso di tenerlo, credo che crei il giusto mix di curiosità e mistero . Anche se la frase più sentita ai miei live dalla gente che non mi conosceva è " Ah, ma pensavo fosse giapponese ! " .
Che cosa vuoi trasmettere agli altri con la musica elettronica?
Dipende da mille cose , da pezzo a pezzo.
A volte voglio solo comunicare con me stesso.
Chi ti ha influenzato particolarmente?
Agli inizi sicuramente gente come Nosaj Thing , Shlohmo , Baths , Shigeto , James Blake , Dream Koala . Ma ascolto musica dei più svariati generi e da tutti traggo qualcosa , dall'hip hop al math .
Hai 20 anni e studiando all'università sei già molto impegnato. Come fai anche a sostenere 2 progetti musicali?
Tocchi un tasto dolente.
Ho recentemente deciso di abbandonare gli studi di architettura per intraprendere studi di musica elettornica e sound design .
E' molto difficile già sostenerne solo uno se inizia a farsi serio , e l'unico modo per rendere un progetto serio per come la vedo io è dedicarsi per la maggior parte del tempo possibile ad esso .
Che prospettive hai per il futuro? La musica rimarrà solo una grande passione o un giorno sarà un possibile "lavoro"?
Vorrei che diventasse il mio lavoro in un modo o nell'altro . Mi piacerebbe diventare sound designer .
Nel frattempo sto lavorando al mio primo album per La Tempesta International .
Lasceresti gli studi per dedicarti completamente alla musica?
Sono convinto che dei buoni studi e una laurea siano comunque importanti , credo che la soluzione sia studiare musica .
Cosa pensi a riguardo dei diversi dibattiti che girano intorno alla musica elettronica ? Viene molto sottovalutata e non si da molto valore al lavoro che spesso c'è dietro .
Cosa vorrebbe dire poi musica elettronica ? Tutto e niente .
Non pensavo esistessero ma ci sono persone che continuano a sostenere che la musica prodotta con il computer non sia musica o sia semplice da fare . Come se non si potessero registrare degli strumenti suonati dal vivo . Ma credo sia semplicemente una questione d'ignoranza o di chiusura mentale .
Rooms of Emptiness e Lost Keys & Stolen Kisses sono due ep entrambi usciti nel 2013 ed entrambi da 4 tracce . Credi che levando queste due banali somiglianze ci possano essere somiglianze più profonde ?
Per me sono due lavori molto diversi ma conservano comunque un filo conduttore .
Sono più affezionato al primo , l'ho registrato in quattro giorni , con l'influenza . Mi piacciono molto le atmosfere e il mood nonostante sia mixato male .
Il secondo è molto più positivo in confronto e sicuramente più curato . Sicuramente due momenti molto diversi del mio 2013, che testimoniano il mio percorso.