-INTERVISTA-
Tutto è basato sull'impressione che lasciano le parole... Noi diciamo di essere figli illegittimi, perché pensiamo in genere che definirsi "figli di dio" sia un poco presuntuoso, sostituendo questa definizione con bastardi l'aggettivo predominante cambia per l'uso moderno della parola. Il dio in questione cioè Dioniso, agli occhi moderni ha sempre un'accezione negativa,
opposto ad apollo nella lotta tra il razionale e l'irrazionale, ma da un punto di vista più superficiale Dioniso evoca l'alcool ed il sesso. Tutto ciò è come sempre vero in parte perché alla stessa maniera Dioniso era il dio del teatro della poesia e della musica. Il concetto sia musicale che semantico nel nome sta nel voler usare delle ambiguità per dare più piani di
lettura... dipende solo dagli occhi di chi guarda, dietro al frastuono c'è un ordine precostituito ed ognuno può trarne le proprie emozioni... Le norme sociali tipo non uccidere le rispettiamo ma la norma della standardizzazione
ha molto spesso come finalità, anziché il benessere sociale, il profitto... pensiamo che la norma debba essere in alcuni casi molto diversa ma ognuno dovrà cambiare se stesso e così cambierà la norma, non il contrario...
> 2. Come mai un giorno tre giovani ragazzi valsuganotti ( proveniente da 3 gruppi diversi ) , prendono la fatidica decisione di unirsi in questo progetto ?
La causa scatenante era la voglia di proporre pezzi propri , conoscere ragazze indigene e nel frattempo bere gratis alle feste ...
> 3. Avete scritto di essere capitati al X-factor quasi per caso com’è successo ? Vi è stata utile come esperienza ? La rifareste ?
Non ci era mai balenata l'idea di poter utilizzare un mezzo come quello per farci pubblicità, anche perché l'unica cosa che abbiamo fatto per farci conoscere prima di x factor era suonare in tutti i posti possibili. Anche se avevamo prodotto già due dischi non li abbiamo mai portati a nessuna discografica, perché credevamo che la musica e la passione avrebbero fatto
tutto da se... eravamo degli ingenui... Abbiamo partecipato perché siamo stati invitati dalla produzione, e probabilmente perché a livello di gruppi vocali c'erano poche iscrizioni o non notavano nulla di commercialmente interessante, ma una parte fondamentale della scelta è stata la convinzione che le occasioni capitano una volta nella vita e bisogna sempre scavalcare le proprie trincee...
L'esperienza è stata utile e ci ha resi un po' meno felici della vita e dell'arte, vedere il lato mercantile e scriteriato del mercato musicale provoca una repulsione istintiva che non ti fa più ascoltare come si ascoltava in precedenza...
Per fortuna il tempo non torna indietro per nessuno quindi il "lo rifareste" lo interpreto come tornare come concorrenti allo show, quindi penso proprio di no. Ma non si sa mai e mi sorprendo facilmente...
> 4. Negli 11 anni d'attività quale può essere stato il rimpianto più grosso che potete avuto avere ?
Non abbiamo nulla da rimpiangere, la strada percorsa è sicuramente difficile ma non si torna indietro.
> 5. Nella vostra carriera avete lavorato sia per etichette indiependenti sia per major . Ci spiegate in breve un po' le differenze e le somiglianze tra le due ?
Le Major, purtroppo, almeno all'inizio, sono state costrette a lavorare con noi perché il programma prevedeva questo iter, ed in qualsiasi lavoro, se non c'è univocità negli obbiettivi spesso si rema in direzioni opposte e si resta fermi. Nelle indipendenti abbiamo trovato chi davanti al nostro progetto ha trovato bellezza e la voglia di investire proprie energie per
produrci e condividere i successi. Non possiamo essere molto obbiettivi, perché se un giorno una major vorrà puntare su di noi, ma soprattutto sulla nostra musica penso che sarà un piacere lavorarci.
Penso che la differenza in generale sia un potere d'investimento molto diverso.
> 6. In passato affermaste che la “ Tv non ha rovinato IL ROCK ” ; ma davvero troppa popolarità può rendere più scarsa la qualità della musica che si architetta ? Secondo voi essere famosi è lo scopo finale di ogni artista come tale ? Voi stessi nutrite un desiderio di fama ? Vi ritrovate ancora credenti in questa vostra idea ?
La tv non può rovinare il Rock perché il Rock esiste e lo trovi nell'animo di chi lo pratica, la Tv è l'apparenza, non esiste..
La popolarità ai giorni nostri si manifesta alle genti come apparenza, tramite i mezzi di comunicazione quindi essere famosi di per sè prende il connotato di apparire, noi vogliamo fare musica e fa piacere essere apprezzati e riconosciuti, ma per la nostra musica. In poche parole se essere famosi significa vivere di musica forse si, vogliamo essere famosi.
Ma in verità io voglio solamente vivere di musica senza la necessità di essere famoso.
> 7. Secondo voi la musica politicamente e socialmente impegnata , può spingere gli uomini a cambiare il mondo al meglio ? Pensate di essere in grado di contribuire a questo ?
La musica allieta il tempo, ma molto spesso è meglio il silenzio. Possiamo solo confidare nella bontà d'animo di chi ci circonda.
> 8. Al giorno d'oggi la cultura musicale in Italia è in crisi ?
La cultura musicale Italiana dal secondo novecento si muove guardando all'estero perché ci hanno culturalmente plasmato fin da bambini... non colpevolizzo le persone che non possono proteggersi da tutto e da tutti ma vedo una grande discesa verso gli istinti più bassi.
> 9. Chi per voi sono gli “ Avvoltoi “ della omonima canzone ? Coloro che vedono nella vita e nella cultura solo lo scopo commerciale e per cui per questo scopo , vale la pena distruggere entrambi ?
In avvoltoi si cela il sentimento che le regole di mercato siano indiscutibili in questo mondo, e l'avvoltoio è chi le pratica, cogliendo i frutti dal comportamento umano che va in putrefazione convinto di essere libero perché ha la libertà di poter acquistare tutto ciò che lo libererà...
> 10. Qual’è il Messaggio critico de “ I ministri della parola “ ? Volevate esprimere l' inevitabile distruzione di tutto nel mondo ?
Ministri della parola è un brano che potrebbe essere scritto in qualsiasi periodo della società umana... da sempre c'é il male e chi lo esplica, siamo solo più o meno sfortunati in base a dove vivremo la nostra vita.
Chi pensa di sapere cosa è meglio per gli altri pensa che se stesso sia il meglio per gli altri ed è successo già fin troppe volte.
> 11. A vostro avviso un gruppo non commerciale politicamente impegnato fa fatica ad affermarsi sul palco ?
Sul palco penso di no... quando un gruppo ha la possibilità di essere sul palco e spacca può esprimersi al meglio,bisogna trovare degli spazi, e questo è il vero problema.
> 12. Avete dichiarato che in Mi par che per adesso vi siete ispirati a MONTEVERDI ? Sotto quale aspetto questo classico vi ha influenzato ? Credete che la musica moderna possa essere complementata da quella classica ?
Beh la citazione melodica e di testo si trova nell'incoronazione di Poppea, nella scena del valletto e della damigella. Qui al culmine del pezzo il valletto si fa sfuggire un "mi par che per adesso se mi darai le mani io mi contenterò" che mi ha trafitto quando l'ho potuto sentire... penso che tutta la musica a prescindere dalla tipologia debba essere contaminata..
> 13. Nel video del Senza Colore , cosa avrebbe dovuto significare il campo da Hokey ?
Niente nello specifico, o meglio un campo da gioco, i colori ci differenziano nella partita della vita, in poche parole rappresenta la vita.
Quando i colori vengono coperti dal bianco e nero prevale la confusione, non sai più con chi giochi e contro chi giochi.
Due di noi sono stati giocatori di Hockey (con la C) e ci è sembrato più autoctono e originale girare il video sul ghiaccio.
> 14. Dove e come sperate di vedervi nel futuro ?
Cerchiamo di non sperare troppo, vediamo come saremo messi domattina.
> 15. Con il vostro ultimo lavoro , potete affermare di aver raggiunto una certa maturazione , sia a livello artistico sia a livello personale ? Quanto vi sentite distanti magari dalle vostre prime composizioni ?
L'ultimo disco è sicuramente il prodotto dell'esperienza e della tecnica ma se non avessimo sperimentato anche sbagliando non avremmo imparato... siamo distanti dai noi stessi giovani imberbi come penso tutti lo siano col passare degli anni..
> 16. Concludiamo parlando di Trincea .
Trincea è il pezzo che più a lungo ci ha tormentato dal punto di vista dell'arrangiamento, si voleva dare al brano la possibilità, nella semplicità, di essere vettore per certi tipi di sensazioni. La collaborazione con i gnu quartet è stata perfetta e ha dato un sound unico al pezzo nell'integrità dell'album.