SULA VENTREBIANCO
2- Come vostra lingua espressiva , avete deciso di utilizzare l'italiano , come molti darebbero per scontato (visto il fatto che la vostra madre terra è l'Italia). Tuttavia oggi sempre molte più band scelgono di esprimersi con lingue diverse , generalmente l'Inglese . Perchè voi avete preso questa decisione ? Perchè secondo voi in molti sempre più fanno la scelta opposta alla vostra ? La scelta dell'italiano è avvenuta in maniera automatica: ci andava di esprimerci e farci capire nella nostra terra, nella nostra lingua. Inizialmente (quando tre dei componenti attuali dei SVB suonavano ancora Kimera), pensammo di usare l'inglese. Poi Sasio è riuscito in maniera molto efficace ad usare la lingua italiana con accenti spostati e metriche “storte”, cosa che accadeva successivamente in alcuni brani in napoletano, presenti nel nostro primo lavoro “Cosa?!”. Il risultato è stato molto soddisfacente ed abbiamo così deciso che questa fosse la strada giusta da percorrere.
3- ”Cosa ?” è il vostro primo album pubblicato tra il 2009 ed il 2010 . La prima traccia del cd ha l'omonimo nome , o viceversa è il cd ad avere l'omonimo nome del titolo dell'album . Di cosa parla questo vostro primo lavoro ? “Cosa?!” è estremamente legato a quel tipo di spontaneità che definiremmo adolescenziale. L' album porta sul dorso uno zaino stracolmo di incredulita' nei confronti del mondo che ci circondava. E' pieno di domande, di perchè e di tante favole con dei lieto fine troppo ovvi per disegnare isterici sorrisi su quei volti da coglioni.
4- Facendo dell'ironia , perchè avete scelto proprio una Sula Ventrebianco e non magari un semplice Piccione grigio e malandato di città ? La Sula ha una specie di “doppia personalità”: in stato di “quiete” è un animale quasi goffo, poco interessante ed a tratti paradossalmente noioso. Ma quando caccia, è in grado di salire in cielo per molti metri, prima di cadere in picchiata, in linea retta, sott'acqua, per catturare la propria preda. Sentiamo che questo aspetto della doppia faccia della Sula ci appartenga: ci sentiamo stanchi nella vita di tutti i giorni ed affamati sul palco.
5- “Via la faccia” invece è il vostro secondo album , pubblicato nel 2013 . Dal nostro punto di vista il titolo dell'album è un'esortazione al ricercare il proprio se stessi ed al liberarci dagli schemi che ci sono nella nostra vita, ogni giorno. Che ne pensate della nostra interpretazione ? E' esattamente ciò che volevamo esprimere con il titolo scelto. C'hai preso in pieno e non cambieremmo una virgola di ciò che hai scritto per riassumere i concetti espressi nel disco.
7- Nel brano “Cumulonembo” cantate -... senza il tuo tuono che dentro ti entrerà,/dimmi,/in quel vuoto chi ci andrà/...- . Cosa volevate dire nel brano ? Chi dovrebbe andarci in quel vuoto ?
Proviamo a risponderti, usando una riflessione di Sasio su queste linee del testo.
- “Troppi sono i vuoti da riempire. Io sono solo un tuono, un rumore che ti naviga dentro, che danza e vibra solo per un po' nella stanza vuota del tuo cuore. Non essere cattiva con me, non essere egoista, sii eterna e felice per quegli attimi. Io sono legato al respiro del cielo e non a te. Pensa quanto dolore possa provare io che sfioro migliaia di volte l'acqua senza mai tuffarmici dentro. Quando piangi e sei triste pensa al tuo tuono che in quel breve attimo ha saputo riempirti come mai nessuno prima d'ora. Io sono la forza che in scatola non va”. -
8- Nel brano “Lingua Gonfia” raccontate la storia di una morte ? E' un brano molto malinconico e triste anche se l'ultima frase alla fine del brano sembra quasi dare una sorta di speranza -tienimi ed urlami e forse ti udirò - . Ce ne parlate un po' ? “Lingua gonfia” parla della voglia di non starsene mai piu' zitti. E' la rinascita vigorosa della consapevolezza di essere unici e forti ed e' l'anima che non ne puo' piu' della mente che uccide la lingua. Ed e' lì, lì in cima, quando ormai ce l'hai fatta, quando le fatiche sono solo un lontano ricordo, che non riesci piu' ad urlare il tuo amore. “Troppo stanco, avrei bisogno che mi scuotessi, quassu' non so piu' cosa urlare”.
9- Che significa il seme di Joshua tree all'interno di Furente ? Il seme è lì dov'è per invitare tutti a rallentare...il Joshua cresce di circa 80 centimetri in 10 anni, dunque ci vuole molta pazienza per vederlo maturare.
E' un po' quello che vorremmo che le persone cominciassero a fare: dedicare il giusto tempo a tutto, incluso ascoltare un album dall'inizio alla fine.
10- Questa vostra attitudine che mettete nel suonare , nel produrre e nel creare la vostra musica a cosa è dovuto? L'energia, la spinta e la forza con cui vi esprimete da cosa è causata? Il vostro Rock/Stoner/Alternative da cosa è ispirato? All'oggi come genere, come lo vedete sia in Italia che in Europa ? L'ispirazione la troviamo in ciò che abbiamo dentro. I nostri brani poggiano sempre su robuste basi emozionali, siano esse di rabbia, di amore o di quant'altro. Quando parliamo di “produzione istintiva”, intendiamo proprio questo: ci guardiamo dentro e, senza pensarci troppo, cacciamo fuori tutto quello che abbiamo. O tutto quello che vogliamo cacciare.
Crediamo che di Rock con la maiuscola oggi in giro ce ne sia davvero tanto, ma stenta a venir fuori e dunque ad essere conosciuto (e riconosciuto) dalle masse. Confidiamo nel fatto che, però, un nuovo periodo di rinnovamento, come può essere stato quello degli anni '90 con il “grunge” arriverà, prima o poi.
11- Per concludere, se vi obbligassimo a paragonare i vostri 3 album , in cosa li accomunereste ed in cosa li differenziereste ? “Cosa?!”, “Via la faccia” e “Furente” hanno parecchi punti in comune, come ad esempio la scelta di alcune sonorità talvolta molto grezze e distorte, così come la presenza forte della melodia (per noi punto fondamentale).
Ci sono differenze nella produzione (decisamente più curate le ultime due, più “spartano” il primo) ed anche nei diversi stati d'animo che ci hanno attraversato nei diversi album, i quali hanno certamente influenzato il nostro modo di comporre.