INTERVISTA A PIERO DREAD
BIO
Ha collaborato con grandi artisti della scena italiana ed internazionale come Laurel Aitken, Freddie Mc Gregor, Africa Unite, Roy Paci, Nina Zilli, Luciano, Morgan Heritage ed Anthony B, con cui quest’ultimo ha recentemente pubblicato “So Precious”, singolo sulla la rivoluzione nord africana, un vero e proprio tributo ai martiri della cosiddetta “Primavera araba”.
Nato a Torino nel febbraio del 1980 si è trasferito a Milano in giovane età, dov’è cresciuto artisticamente iniziando a suonare nei più prestigiosi live club della città proponendo un tributo con le più significative songs di Bob Marley e ben presto inizia a condividere palchi di livello internazionale, suonando prima da solo e poi con i Franziska, band che lo ha portato pubblicare 3 album tra il 2003 e il 2008 e a salire sui palchi dei principali reggae festival di tutta Europa grazie alla vittoria nel 2007 del Rototom Sunsplash Contest.
Nel 2006 fonda insieme a Ruben Minuto e Nico Roccamo il Vibes Point Studio productions una struttura che comprende sale prova e Studio recording di cui è producer - engineer, arrangia e produce realtà della scena underground reggae e hip hop made in Italy come Rootical Foundation e Rhoyal Sound. Sempre in veste di musicista e produttore ha collaborato con la Bizzarri records, il cantante senegalese Sun Sooley ed il giamaicano Raymond Wright come arrangiatore live.
Piero , proviene dalla stessa "scuderia" di talenti di Alborosie & Nina Zilli ed il suo stile è riconducibile ad artisti del calibro di Gentleman, Ziggi Recado.
Nelle molteplici vesti di cantante/musicista/produttore ha affiancato le proprie produzione ad etichette discografiche come la Warner –Universal-V2 Sony- ed è compositore di sigle televisive.
Inoltre porta avanti dal 1998 percorsi didattici nell’insegnamento di chitarra, armonia e musica d’insieme è diplomato al CPM (centro professione musica)ed attualmente è insegnante della Ricordi Music School di Milano.
“Amo la musica di matrice Black in tutte le sue forme, dal soul al blues alla R&B e naturalmente il reggae in particolare, mi hanno insegnato ad unire e rispettare le altre culture, perché hanno storie vere da raccontare e che tutti dovrebbero conoscere”, ha dichiarato in una recente intervista.
Sono entrato in contatto con la musica reggae quando sono stato particolarmente folgorato dal primo ascolto dell'album Legend di Bob Marley, che sarebbe poi la raccolta fatta più famosa.
Li ho scoperto che c'era qualcosa nella musica che andava oltre.
Grazie a questo ed alla passione che si stava creando in me mi spinsi a fondo nel genere ascoltando tutto il baule della musica Jamaicana perchè, oltre a Bob marley, ne ho scoperti un'infinità e continuo a scoprirli tutt'oggi.
Come hai scelto la The sound rebels band per accompagnarti nei tuoi live?
Perchè in realtà noi siamo un collettivo di musicisti che cerchiamo di collaborare tutti insieme per tirare fuori le sonorità che più ci piacciono.
La Sound Rebel è un progetto che vede la fusione della Vibez point band, che è la mia band, e il sodalizio che c'è stato quest'anno con Bizzarri e Lion D.
Abbiamo poi messo insieme tutti gli elementi chiamando anche le coriste ed un altro chitarrista ed adesso ci stiamo amalgamando tutti molto bene.
Fino ad ora abbiamo fatto un po' di date, stiamo bene insieme ed inoltre stiamo crescendo.
Come prendono vita le canzoni che scrivi?
L'ispirazione nasce dalla situazione giornaliera che mi ritrovo a vivere nella mia vita: parlo della quotidianità e nei miei pezzi cerco di scrivere, e di cantare delle situazioni che possano essere globali, cioè mi figuro le scene che vivo io nella mia realtà ma che possono essere benissimo vissute da una persona che si trova da tutt'altra parte nel mondo.
La scena reggae oggi in italia, se consideriamo anche gli anni precedenti tenendo conto dell'esperienza Franziska, ha avuto un piccolo calo.
Fortunatamente adesso sta riprendendo piede perchè si vede proprio che nella coscienza della gente c'è una rivalutazione del genere non solo per come tale, ma anche del suo principale fine e cioè quello di mandare messaggi veri, profondi e che indipendentemente dalla cultura che ognuna ha, dovrebbe conoscere.
Quando si parla di Reggae quali sono le prime cose a cui pensi e perchè?
All'esigenza di uscire e dare importanza alle voci di tutto il mondo su quelle tematiche che fanno nascere il reggae: la sofferenza e la positività allo stesso tempo, e molti altri ossimori che dominano questo genere musicale.
Mi spiego meglio: di pari passo alla positività, va la tribulation, va la jamaica ed anche l'europa perchè è diventata una realtà veramente importante per quanto riguarda la spinta della Reggae music.
Inoltre penso soprattutto alla passione di fare un genere come questo, che tende a non dissare nessuno e cioè che tende a non pestare i piedi a nessuno.
Nel nostro genere siamo contenti se sei con la nostra musica, ma siamo allo stesso modo contenti anche se sei “contro di noi”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Allora, adesso ho già un po' di pezzi nuovi che ho registrato nel mio studio vicino Milano, dove vivo io, e ci sto lavorando per sistemarli un pochino.
Ancora ovviamente non so bene le date di uscita del cd, ma comunque presto uscirà qualche singolo magari a fine 2015 o inizio 2016 e poi seguirà un intero album dove ci sono varie collaborazioni e dei produttori austriaci che erano già presenti nel mio album precedente e poi ovviamente altri nuovi artisti ed altri nuovi produttori che fanno sempre parte sia del circuito europeo che italiano.