Intervista ai MELLOW MOOD
Entrano nel 2012 nella sezione internazionale de La Tempesta Dischi, forse la principale etichetta indipendente italiana, pubblicando “Well Well Well”, disco che li conferma tra le realtà più interessanti del panorama reggae italiano e non.
L’uscita di “Twinz” -2014- allarga ancora il campo d’azione della band pordenonese, portandoli a suonare sui palchi dei principali festival europei come Rototom Sunsplash, Summerjam, Sziget Festival ed anche oltreoceano.
A dieci mesi di distanza nel 2015, “Twinz” svela il proprio gemello: è “2 The World”, album dove Paolo Baldini si conferma ancora una volta architetto sonoro della band e cura la produzione di questo disco che testimonia una continua crescita compositiva, arricchito da collaborazioni nazionali con Forelock, Andrew I e ospitate giamaicane come Tanya Stephens, Jah9, Hempress Sativa, Gideon & Selah.
Web.
www.mellowmoodmusic.com
Jacopo: “Com'è nato il vostro gruppo?” non la vorrei mai sentire eppure ce la fanno sempre … ce la stavi per fare anche tu? Tu no, non la stavi per fare, grande !
Fin dove affondano le radici della vostra musica ? Essendo in molti nella band, immagino che ognuno di voi ascolti musica diversa; come vi influenzate ?
Jacopo: Allora, credo che io e mio fratello ascoltiamo più che altro Reggae. Anzi aspetta: io e mio fratello siamo i più ignoranti del gruppo.
Lorenzo: Parla per te, oh !
Jacopo: Parlo per me allora... Sono il più ignorante di tutti, nel senso che ascolto poca roba e di quella roba la maggior parte è Reggae.
Comunque nella band c'è qualche conoscitore della musica di un certo livello, gli altri ascoltano proprio di tutto ed hanno perfino progetti paralleli con altri stili musicali, quindi ci influenziamo a vicenda anche se alla fine ascoltiamo la musica che facciamo, la musica Reggae-Jamaicana e la viviamo proprio insieme.
Per quale motivo avete scelto il Patois come lingua principale del vostro progetto e magari non un'altra lingua ?
Jacopo: Mah, sinceramente non l'abbiamo proprio scelta, nel senso che noi sin da giovani abbiamo iniziato ad ascoltare Reggae-Jamaicano prima che Italiano, Europeo o da altre parti del mondo. Quindi possiamo dire che è stata una conseguenza quasi del tutto naturale ed inoltre, avendo la passione per le lingue, è molto stimolante cercare di scrivere in una lingua che non è la tua, ma anzi che è magari estremamente musicale ed inoltre che pretende che tu stia molto al passo, perchè è una lingua che cambia, che si rinnova di continuo e quindi è molto stimolante, se ad uno piace quella roba lì.
Che cosa si prova a girare il mondo ed a suonare nei più grandi festival del vostro circuito Reggae e non ?
Jacopo: E' decisamente appagante! E' quello che vogliamo fare ed insomma fa parte anche della realizzazione di un sogno! Dopo un po' diventa un po' “il tuo stagno” quindi è casa e la sensazione è proprio quella.
Ogni volta che salite su di un palco quali sono le vostre paure e quali le vostre responsabilità ?
Jacopo: Antonio la vuoi fare tu?
Lorenzo: Io ho paura di far cagare ahahah ed Antonio credo anche!
Antonio: Ahahah, insomma calcolando che, prima di essere il batterista che suona con i Mellow Mood, sono prima di tutto un fan di questa band. Salire sul palco con loro è prima di tutto un onore, ma è anche motivo di grande tensione, perchè poi suonare la batteria è sinonimo di grande responsabilità.
Quindi bello, ma in maniera molto precisa e seria, quindi “con molta attenzione”, direi.
Quest'anno è uscito il vostro ultimo album “2 the world” che, come si sa, ha riscosso un grande successo. Credete di poter fare ancora di meglio ?
Jacopo: Senza dubbio si, ne sono convinto. Il prossimo vedrai, sarà ancora più bello.
Com'è nata la canzone -Bun Mi Heart- ?
Jacopo: Il ritornello melodicamente ce lo avevo già da un po' in testa ed infatti era una frase che cantavo alla fine di -Don't leave i lonely- nei live che faceva “rototom rototom” e mi piaceva molto. Volevo inserire in questo disco un pezzo che somigliasse a -Don't leave i lonely-, la ballata del disco, dopo di chè una sera ho scritto la seconda strofa ed il ritornello insieme a Forelock, che è il cantante degli Arawak Reggae. Comunque è un pezzo che abbiamo dedicato alle nostre fidanzate, è nato dalla vita di tutti i giorni.
La canzone “Everything she wants” parla di una storia personale?
Jacopo: Si. La risposta è si.
Jacopo: Credo che la nostra visione si sia decisamente ampliata e credo che musicalmente siamo più maturi, nonostante ci sia ancora molto da fare, ecco. E probabilmente abbiamo forse un po' le idee un po' più chiare rispetto all'inizio, su quello che effettivamente ci calza anche meglio. E' come tu ad un certo punto nella vita ti vesti in un modo, magari da ragazzino ne provi di tutti e di più e poi ad una certa età trovi il tuo vestito, quello che è il tuo “stile”. Questo credo che sia, quello che ci sta succedendo.
Avete un messaggio da mandare a coloro che vi seguono ?
Jacopo: Noi i messaggi li scriviamo nelle canzoni, li cantiamo, non siamo gente che parla in platea, però sicuramente .. non lo so. Mi hai fatto pensare, sai che cosa? Adesso voglio scrivere un pezzo contro i bar: perchè giovane devi passare il tuo prezioso tempo al bar? Cazzo stai lì non fai un cazzo e non parli di un cazzo e spendi solo soldi... perchè non vai in una sala prove, perchè non fai un'attività, perchè non fate semplicemente qualcosa, senza perdere tempo, così, mi è venuto in mente questo adesso.
Tu Antonio una cosa la vuoi dire tu ?
Antonio: Ma sono pienamente d'accordo...
Jacopo: Ma tu sei cresciuto nei bar ahaha
Antonio: Ahah non è vero, io sono cresciuto in una sala prove!
Jacopo: Oh, bravo, ti ha detto tutto!
All'inizio dei Mellow Mood, come avete scelto di immetervi nel mondo della musica con un genere come il Reggae? Aspiravate già ad un prodotto così internazionale?
Jacopo: Non l'abbiamo deciso, è venuto del tutto naturale.
All'inizio non ti fai alcuna domanda di questo tipo, anche perchè se ti poni già queste domande... stai partendo molto male e probabilmente non hai 13anni!
Quali sono i rischi di coltivare un genere come il Reggae?
Jacopo: Nessun rischio.
Antonio: Nessun rischio, anche perchè è un genere che, prima di tutto, ti fa crescere l'anima, perchè è una cosa che ti appaga a 360°.
Jacopo: C'è un rischio, che è ridicolo ma c'è: il mondo della Reggae Music è pieno di belle ragazze e di bei ragazzi, quindi l'unico rischio è appunto...no? Ci siamo capiti.
Quali sono i tre artisti che una persona dovrebbe ascoltare per capire il Reggae?
Jacopo: Per capire il Reggae e per capire la musica Jamaicana, secondo me, bisogna ascoltare..
1.Gregory Isaacs 2.King Tubby 3.Peter Tosh
Antonio: Io rilancio, con.. 1.Burning Spear 2.Toots & The Maytals 3.ABU
Lorenzo: 1.Bob Marley 2.Black Uhuru 3.Beres Hammond
Perchè non vi siete messi tra questi tre ?
Jacopo: Perchè noi impariamo da loro! Magari un giorno lo saremo noi per qualcuno, ma fino ad allora...
Da Move a Well Well Well, da Twinz a 2 The World: cos'è cambiato in voi?
Jacopo: In noi? Allora, siamo più vecchi, siamo un po' più maturi (ma poco), la cosa bella che non è cambiata, anche se tante cose sono cambiate, è che non siamo disillusi, perchè crescendo non siamo diventati disillusi, non siamo diventati persone che non hanno fiducia nel futuro eccetera. Abbiamo sempre fiducia nel futuro e siamo sempre assolutamente “illusi” e quindi così, è cambiato tutto il resto.
Ultima domanda dalla quale vorrei vi venisse una risposta dal profondo del vostro cuore: Cos'è il Reggae per voi?
Jacopo: Cos'è il Reggae per voi?
Questa è una domanda che dovevo mettere tra “quelle che non volevo” ahahaha … scherzo scherzo ! Ora mi connetto con il mio cuore e ti dico che è un qualcosa che, come è, ha una risonanza che nulla ha. In questo momento non saprei veramente come esprimertelo.
Lorenzo: Si, volevo dire più o meno la stessa cosa, cioè, “che cos'è la corsa per Usain Bolt?” … non nel senso che lui è campione del mondo ed io no, nel Reggae intendo, ma immagino che sia più o meno la stessa cosa. Cioè il Reggae, in un certo senso, è anche un bisogno... Questa domanda è una domanda difficile, sto pensando seriamente ma alla fine non è importante cos'è il Reggae per me, cioè intendiamoci, il Reggae è il Reggae, la musica è la musica e difficilmente posso rispondere a questa domanda senza sembrare banale voglio dire.
Antonio: Come diceva Jacopo prima, il Reggae risuona, posso dire che il Reggae è il genere musicale che ha la tonalità, il groove ed il ritmo del mio cuore, quindi non riesco a trovare parole migliori. Cioè quando ti fa stare bene, che senti quella sensazione particolare nel petto che dici “eccola”, boh ecco.
Giulio: Penso che sia la musica, che più di qualsiasi altra cosa, ci ha fatto felici. E quindi una volta che scopri di poter essere felice attraverso una cosa, non ne farai mai più a meno.