Ecco le 5 domande :
# Cosa ne pensi della musica riprodotta oggi , dalle radio italiane ?
# Quanto influisce il fattore major ed il fattore etichetta indipendente ?
# Riguardo il tuo progetto artistico , che rapporto personale hai con le radio ?
# Ci sono mai stati dei casi in cui è stato rifiutato qualche tuo brano per il testo un po' poco commerciale o un po' troppo realista su delle tematiche sensibili e/o forti ?
# Per concludere se hai un'opinione personale da darci in riguardo all'argomento ..
Ciao Matteo,
ho letto e mi piace la tua iniziativa , ma personalmente non è che abbia un punto di vista molto chiaro; a riguardo posso dirti che senza Radio, la musica sarebbe un universo molto distante, però le radio grosse hanno interessi ben diversi da questo.
Delle volte pensano di più ai numeri piuttosto che alla qualità, anche se a non è sempre così.
Quindi fare un discorso generico mi sembra un po' superficiale.
Le radio web non le ascolta nessuno, le radio FM indipendenti sono un po' morte . Vedi Life Gate Radio!
Brani rifiutati no... Ovvero ... Credo che abbiamo fatto praticamente tutto: Deejay- Rtl- radio2 come nazionali, ma chiaramente queste radio poi fanno in rotazione Fedez e non i Boxerin Club.
Per quanto riguarda la qualità della musica trasmessa direi: prossima domanda?!
- Ci sono ogni tanto cose valide, ma i grandi network passano prevalentemente ciò che esce dai talent, ovvero il frutto di equipe facenti parte dell'establishment, che raramente permette a progetti innovativi e originali di avere spazio divulgativo. La grande discografia si limita ad assecondare il gusto medio degli italiani, o nel peggiore dei casi a scimmiottare goffamente ciò che arriva dall'estero.
- Le major sono in balia delle decisioni delle radio, che, come ho scritto prima, non guardano oltre ciò che viene da Amici, The Voice & company. LE etichette indipendenti spesso sono solo le "sorelle povere" delle major che vorrebbero conquistare lo stesso spazio e farsi fagocitare da quel sistema che dicono di combattere.
- Siamo passati per circa un mese in heavy rotation su RTL, che è il maggiore network italiano, principalmente perché avevamo Alex Britti come garante della qualità del nostro progetto. Tutte le altre grandi radio ci hanno pressoché ignorati. Diverso è il discorso per le radio indipendenti che spesso sono tenute da amatori e fan veri della musica. In quel caso siamo stati in cima alla classifica per diverse settimane.
- Noi siamo stati sempre più o meno rifiutati da tutti, soprattutto perché non assecondiamo nessuna moda mainstream o indipendente che sia. Abbiamo il nostro linguaggio che non strizza l'occhio né agli intellettualoidi con gli occhiali quadrati, le camice di flanella e i baffi alla garibaldi, né all'italiano medio discotecaro e pigro. Questa è però anche la nostra forza che accoglie tutti coloro che si sentono realmente indipendenti e non hanno bisogno di "mascherarsi" per sentirsi parte di qualcosa.
- Le radio non sono importanti, ciò che conta è il pubblico. Per fortuna l'avvento di internet ha dato la possibilità a tutti di autopromuoversi. Se un progetto ha realmente qualcosa da dire, la sua diffusione sarà abbastanza veloce, perché la gente ama coloro che si esprimono sinceramente con sensibilità.
In un periodo storico in cui la musica sembra essere diventata un diversivo come tanti altri, fruibile per lo più dai social e dalle piattaforme digitali (Youtube, Spotify), io resto sempre dalla parte della radio. Non voglio fare l'hipster o l'alternativo di turno, ma credo che a livello locale e nazionale le radio abbiano ancora un'importanza non sottovalutabile e non parlo solo delle web-radio (ormai internet "comanda" su tutto), ma anche e soprattutto delle stazioni radio vere e proprie, quelle di una volta. Uno dei principali investimenti che un'artista o presunto tale fa, per promuovere il proprio prodotto è infatti quello di assumere un ufficio stampa in grado di far "girare" il disco sui giornali, sul web e anche, appunto, sulle radio, negli ultimi giorni, se parliamo di major e grandi network è apparsa la polemica lanciata da Sergio Caputo riguardo il rifiuto da parte di Radio 105 per quello che riguarda il suo materiale, io sinceramente non posso ancora esprimermi riguardo i grandi network nazionali, so che comunque un buon ufficio stampa può portarti avanti ma che spesso è il prodotto che deve interessare agli organi di diffusione (sinceramente non mi piace fare dietrologie, soprattutto se non conosco i meccanismi delle cose). Il mio progetto comunque è sempre stato abbastanza apprezzato, soprattutto dalle principali radio romane e anche dalle radio locali di altre città, è sempre molto interessante ricevere le curiosità di ascoltatori e addetti ai lavori e dare delle risposte non è sempre facile. Il singolo che ho principalmente promosso in radio è stato subito compreso, capito e credo abbia avuto anche una buona "trasmissione", non mi sono mai stati posti limiti riguardo le argomentazioni delle mie canzoni (sarà che tratto quasi principalmente dei miei attacchi d'ansia ? Non lo so). Spero si possa rimanere legati alla radio, affezionarsi alle voci degli speaker e alle programmazioni e tramite queste cose arrivare a scoprire nuovi progetti, nuova musica...dopo la crisi delle riviste cartacee specializzate, non credo che riuscirei ad accettare anche la fine di questo fantastico mezzo di comunicazione.
- Non seguo molto le radio e per questo credo sia corretto non dare un giudizio. Per ora posso dire che molte web radio svolgono un lavoro importante per "le band underground" mandando in rotazione i loro brani. Magari più in la saprò dirti qualcosa in più.
- Probabilmente chi lavora con una major ha più visibilità e passaggi in radio rispetto a chi non lavora con una di queste. Tuttavia anche chi lavora con una buona etichetta indie ha molta visibilità. Bisogna affidarsi alle giuste etichette indipendenti altrimenti meglio prodursi da soli e affidarsi ad un buon ufficio stampa. Attenti al Lupo!
- Siamo in contatto soprattutto con web radio; alcune le contattiamo noi, altre invece ci contattano per chiederci se è possibile passare i nostri brani sulla loro radio o per proporci delle interviste. Con gli incomodo abbiamo trovato sempre persone disponibili in quest'ambito.
- Per ora non ci hanno mai negato un passaggio in radio per il contenuto dei testi o per le parole usate. Ci siamo rivolti soprattutto a radio che trattano il nostro genere.
- Per quanto riguarda "la musica nell'ombra" posso dirti semplicemente che è fatta da persone e che molto dipende dalla determinazione, impegno, sincerità e passione che queste ci mettono per raggiungere il loro obiettivo. Ciò deve essere tenuto presente qualunque sia la tua ambizione altrimenti ogni cosa a cui aspiri può rimanere "nell' ombra".
- Se parliamo delle radio online / indipendenti il panorama è molto vasto ed interessante, io stesso ho un programma di musica indipendente in una webradio, ma purtroppo se parliamo di radio mainstream, quelle che si possono ascoltare sintonizzandosi sulle onde FM penso che la proposta musicale sia davvero povera. Fatta eccezione di alcuni programmi specifici trovo la programmazione drammaticamente piatta, le grandi case discografiche le usano per promuovere gli "artisti" reputati da classifica, è una specie di macchina macina soldi. L'accordo fra major e radio - attraverso pubblicità ed edizioni - fa si che per un artista/etichetta indipendente sia quasi impossibile accedere ad alcuni canali... E così il risultato è che oltre ai vari cantanti da xfactor e sanremo, la commerciale anni 90 il sabato sera e qualche successo della "canzone italiana", c'è poco altro.
- Con The Shell Collector e Nrec siamo e siamo stati in heavy rotation in parecchie radio online mondiali, quello è un mondo piuttosto interessante a mio avviso. Il potere del web, dei blog, delle webradio sta proprio nella condivisione orizzontale, nel commentare, discutere, ed è un movimento completamente diverso dalla diffusione "dall'alto" delle major.
- Frequentando il mondo delle radio online, per fortuna non ci è mai capitato, né con TSC nè con Nrec.
- Io credo e mi auguro che da qui a qualche anno ci sia una svolta digitale, spotify, itunes, google play, stereomood, pandora, e molte altre piattaforme stanno già rivoluzionando il modo di fruire musica ed in modo molto interessante in tutto il mondo. Credo che se l'utente medio Italiano fosse un pelo più esigente, potrebbe tranquillamente vincere contro questo vuoto pneumatico perpetrato dal commercio di canzonette inutili. Se la musica oggi nelle radio e in tv è inoffensiva è perché l'ascoltatore medio è un pigro balordo... Finchè ci saranno ascoltatori a bersi di tutto senza fare mai domande ci saranno Emma Marrone e la Tatangelo.