Ecco le 5 domande :
# Cosa ne pensi della musica riprodotta oggi , dalle radio italiane ?
# Quanto influisce il fattore major ed il fattore etichetta indipendente ?
# Riguardo il tuo progetto artistico , che rapporto personale hai con le radio ?
# Ci sono mai stati dei casi in cui è stato rifiutato qualche tuo brano per il testo un po' poco commerciale o un po' troppo realista su delle tematiche sensibili e/o forti ?
# Per concludere se hai un'opinione personale da darci in riguardo all'argomento ..
- In italia la cultura (e musica) pop, che sono quelle che maggiormente alimentano le radio è un disastro. le radio non fanno altro che rispecchiare ed alimentare questo disastro.
- Il fattore major o etichetta indipendente è parecchio indifferente, ciò che importata è l'agenzia promozionale radio che si sceglie di utilizzare. è ovvio che una major ha contatti diretti con le agenzie migliori, che a loro volta hanno contatti più concreti con le radio. queste agenzie hanno costi molto alti ed è quindi inevitabile che una major possa aiutare anche da un punto di vista economico, facilitando la cosa. ad ogni modo l'agenzia o l'agente deve prima accettare di lavorare per tale artista (considerando la musica che fa). Idem per le radio, se il pezzo non piace o non è ritenuto appropriato per la radio, non viene passato, a prescindere dell'agenzia che glielo sta proponendo. quindi in quanto cliente di queste agenzie, sia che tu provenga da una major che da un'etichetta indipende,ciò che fa la differenza alla fine è la musica che tu gli proponi.
- Nessun rapporto diretto, tutto è gestito dal nostro manager e/o dalla agenzia radio promozionale che usiamo.
- Sono assolutamente moltissime le volte che le radio rifiutano i nostri pezzi. molto più i no che i sì per intenderci. il problema principale è il fatto che i nostri pezzi hanno un cantato in inglese, le radio italiane tendono a passare più facilmente canzoni con testi italiani. inoltre il fatto che siano in inglese fa si che molte radio le inseriscono nel "rooster esteri", quindi il pezzo si trova a competere con i pezzi di Pharrel, Madonna e così via. è ovvio che la chance che una radio preferisca passare il tuo pezzo invece che quello di Rihanna è molto basso. chiaramente poi esistono eccezioni, in quanto all'interno di una radio si sono diversi programmi radiofonici - i quali sono liberi di scegliere cosa passare in base al loro target. ma capisci che la differenza non è fatta se il tuo pezzo passa una volta su radio1 ma se entra nel rooster di radio1. questo è un riassunto molto approssimativo chiaramente, le cose sono un goccio più complicate di così ma più o meno hai capito il succo .
- E' un tema molto delicato, che non può essere analizzato ne colpevolizzato con due parole. le radio italiane rispecchiano esattamente il mercato musicale italiano, e con questo ho già detto tutto.
L'argomento è decisamente complesso e rispondere in modo accurato senza dilungarsi troppo è difficile. Purtroppo la nostra esperienza radiofonica come band non è poi così fitta, le risposte sono scritte più dal punto di vista dell'ascoltatore occasionale di radio, piuttosto che da artista che bazzica l'ambiente!
- Premetto che non ascolto volentieri la radio… non credo che, quantomeno in Italia, esista una proposta che possa allettarmi più di tanto. Quando Virgin passa ottanta volte al giorno Guns ’n’ Roses e AC/DC e qualsiasi altra radio conosciuta propone “Happy” di Pharrell Williams tanto da obbligare chiunque a canticchiarsela fino allo sfinimento, trovo il mio personale rifugio solo su Lifegate, unica radio che conosco (e probabilmente sono ignorante io) che propone qualcosa di interessante. Di certo, se voglio ascoltare veramente ciò che desidero, non accendo radio!
- Parecchio. Si fa veramente fatica a sentire qualcosa che non sia stato prodotto da nomi altisonanti del mondo pop…e se vogliamo ascoltare del sano rock, è difficile trovare proposte nuove degne di nota. Purtroppo la mia sopportazione nei confronti della proposta musicale diventa sempre più bassa, forse proprio perché la radio non riesce a darmi stimoli di alcun tipo se non in casi veramente rari. Vengono spinti solo gli artisti affermati, nonostante spesso non abbiano più nulla da dire. Ci sono però realtà italiane più piccole in cui si trova spazio anche per musica nuova, per esempio su alcune radio regionali o locali. - Come dicevo prima, le uniche radio che lasciano un po’ di spazio a chi come noi cerca di muovere i primi passi in questo mondo, sono le radio locali. Abbiamo fatto un’intervista su Radio Lombardia, Krystal Radio, Rock’n’Roll Radio… e ci siamo trovati molto bene. In queste realtà medio piccole, si trova ancora grande ospitalità e disponibilità!
-No, non è mai successo perché non abbiamo mai cercato di farci strada tra le radio italiane, proprio per i vari motivi sopra citati… con il web a nostra disposizione, oggigiorno non ha senso fare affidamento alle radio. Se passano un tuo pezzo in radio, secondo me, è solo un di più. Con questo non voglio assolutamente affermare che la radio non sia un efficace veicolo, ma di certo non è l’unico ne’ il più importante, considerandone la difficile accessibilità.
- Siamo veramente in tanti e purtroppo non tutte le proposte sono veramente valide…siamo talmente tanti che è molto difficile dare visibilità a chi lo merita realmente. Ma chi decide? Sono dell’idea che le band debbano mettersi nella condizione di essere autosufficienti, di creare da sé la propria visibilità, puntando tutto su ciò che sono i loro punti di forza. Le radio sono uno strumento importante, ma oggi ci si arriva solo in un secondo momento.
- La musica che passa nelle grandi radio italiane RDS&co è la musica che alle radio viene imposta dalle grandi case discografiche. L'operatore radiofonico non è libero di mandare in onda la musica che vuole, ma deve trasmettere ciò che gli viene imposto e negli orari che gli vengono imposti. Questo fa si che si crei un sistema per cui chi paga di più va in radio e chi paga ancora di più, va in radio di più e all'orario migliore. Ovviamente tutto ciò prescinde da un discorso qualitativo. Quindi va in radio l'artista della casa discografica più forte, non è un discorso di qualità del brano, di orecchiabilità, tematica ecc... va in radio la canzone che DEVE andarci.
- Quindi il "fattore major" influisce al 100%, soprattutto per quanto riguarda la musica Straniera. Mentre per quanto riguarda la musica italiana bisogna tenere conto anche della S.I.A.E. ... la S.I.A.E. in quanto prodotto "autoctono italiano" è basato su un sistema mafioso e quindi corrotto: tutti coloro che fanno musica e spettacolo in Italia, raggiunto un certo grado (in moltissimi casi minimo) di notorietà, hanno la necessità di iscriversi alla S.I.A.E. le cui iscrizioni costano molto così come costa tanto la tassa annuale, inoltre nelle casse della S.I.A.E. finiscono tutti i soldi che gestori di eventi pubblici devono pagare per trasmettere apere musicali o per organizzare concerti. Tutti questi soldi, però, non vengono ridistribuiti agli artisti in maniera equa, ma in base alle riproduzioni pubbliche delle loro opere(concerti, passaggio in radio, pubblicità, televisione ecc... "ovviamente" le riproduzioni per cui pagano di meno sono i concerti, mentre il passaggio dei brani in radio, tv, ecc... viene pagato molto meglio). Quindi se io deposito 1 brano e quel brano passa in radio molto spesso, guadagnerò molto di più di chi ha depositato 1000 brani che non passano mai in radio, anche se magari fa tanti concerti. A questo punto è ovvio che si crea un interesse di tipo economico a far passare un determinato brano in radio. E quando in Italia ci sono interessi economici, la corruzione viene sempre chiamata in causa. Non a caso la S.I.A.E. è gestita sempre dalle solite persone(soprattutto artisti ed editori di grosso calibro) che, come dire, si dividono la torta. Es.: basta leggere ste 3 righe prese da wikipedia per rendersi conto di cosa stiamo parlando: "Nel 2013 la maggior parte del tesoretto (circa 41 milioni di euro) è stato suddiviso tra soli 146 artisti. Michele Guardì, regista e autore di programmi come Uno Mattina e Domenica In, è risultato essere il più pagato, avendo ricevuto in ripartizione circa 2 milioni di euro, superando Vasco Rossi e Luciano Ligabue (1.6 milioni di euro), Zucchero Fornaciari (1.1 milioni di euro) e Mogol (700 mila euro).[10]"
-Per quanto mi riguarda suono con diverse formazioni che fanno parte del panorama indipendente italiano, tra cui "Management del dolore post-operatorio" e "I Missili" , nonostante il "MADEDOPO" siano una realtà affermatasi già da circa 3 anni, i passaggi in radio si sono limitati a quelli nelle radio indipendenti, e nelle piccole radio LOCALI, dove ci sono programmi diretti da ragazzi che apprezzano e seguono la musica indipendente. Oppure spesso capita di andare in radio a tenere delle interviste nelle città dove nello stesso giorno, alla sera, teniamo dei concerti .. insomma è un modo che scelgono i promoter per pubblicizzare l'evento serale....
- Come oramai accade da molti anni sono poco interessato alla programmazione di flusso con le hit del momento o i soliti classici, quando riesco cerco di seguire i programmi dove il dj è libero di proporre la musica selezionata da lui, in quei casi, anche se il genere proposto non è necessariamente il mio preferito, resto volentieri in ascolto.
- Nella stragrande maggioranza delle radio Italiane credo sia fondamentale, i brani che vengono proposti in quasi tutte le radio sono gli stessi e vengono scelti dalle major, direi che sono rarissimi, se non unici i casi di brani provenienti da etichette indipendenti che sono riusciti a raggiungere una programmazione radiofonica nazionale.
- Bhè devo confessare che il mio approccio alla radio è avvenuto proprio grazie alla prima musicassetta autoprodotta della mia band (PAY). Vidi per la prima volta una radio, era Radio Lupo Solitario, l'occasione era un'intervista per presentare questa musicassetta, fu un vero colpo di fulmine, il mio amore per la radio nacque proprio allora.
- La mia produzione musicale non ha mai ambito ad una programmazione radiofonica nazionale, avendo da sempre autoprodotto i nostri lavori, non siamo mai nemmeno arrivati realmente a farci rifiutare un brano, non chiedendolo nemmeno. Ricordo solo che per il primo Videoclip "Un bel cervello colorato" non venne preso in programmazione da MTV per la presenza di sangue (ovviamente finto)
- Sento molto la mancanza di emittenti radiofoniche di nicchia, che possano trasmettere musica e contenuti in maniera libera, sganciata dai meccanismi rigidi e stantii dei network nazionali.
- sicuramente la maggior parte delle radio italiane (più popolari) da spazio, salve rare eccezioni come radio2, alla musica che ha un forte impatto commerciale. È una cosa che mi rammarica ma che devo accettare. Per alcuni di noi del mondo indipendente è una cosa positiva perchè li rende parte di una elite e questo li fa sentire "speciali" mentre io ritengo che ogni tipo di musica andrebbe maggiormente pubblicizzata in modo da avvicinare la gente a diverse sonorità.
- Influisce molto, soprattutto sul cachet e di conseguenza su tutto ciò che ruota attorno al lato puramente artistico del fare musica. L' artista indipendente deve nella maggioranza dei casi lottare per trasformare una popria passione in un lavoro perchè ciò che guadagna con la musica non basta per affrontare il costo della vita. L' artista indipendente quasi sempre lavora e fa musica. Quando firmi per una major non hai questi problemi, almeno credo, non mi è mai capitato!!!
- Brothers in law sono un progetto indipendente e le radio che passano le nostre canzoni sono a loro volta indipendenti.
- Fortunatamente non mi è mai capitato e spero non mi capiti mai.
- Per concludere posso dirti che ben vengano emittenti come Radio2 che fanno un programma che parla anche della realtà indipendente italiana e mondiale, è una cosa positiva che allarga il bacino dei possibili ascoltatori del "nostro" mondo. La radio ha la capacità di veicolare musica in maniera passiva, è questa la sua grande forza, pensa a tutte le persone che la ascoltano mentre guidano o vanno a correre e quindi sarebbe cosa buona se anche le più popolari passassero anche musica indipendente che non è musica di serie B ma ottima musica.
In bocca al lupo per la tua lezione e per tutto il resto!!!