INTERVISTA A GIULIANO GABRIELE
Giuliano Gabriele, polistrumentista, cantante, compositore italo-francese, inizia lo studio dell’organetto da giovanissimo seguendo l’esempio del bisnonno; più tardi si forma con gli stage e l’ascolto di alcuni importanti organettisti come: Marc Perrone, Riccardo Tesi, Ambrogio Sparagna, Norbert Pignol, Kepa Junkera, Sharon Shannon.La passione per la musica popolare lo porta a studiare le varie tecniche della zampogna, del tamburo a cornice e del canto tradizionale, questa formazione gli permette di potersi dedicare da subito alla composizione e all’arrangiamento dei suoi brani originali.
Nel 2007 entra a far parte dello storico gruppo molisano Il Tratturo; da qui partono collaborazioni ed esperienze con musicisti e gruppi della penisola; Gianni Perilli, Piero Ricci con gli Zimbaria, Officina Zoè, Mimmo Epifani e Antonio Amato dal Salento, Valentina Ferraiuolo, Raffaello Simeoni, con la ulliam pipe di Massimo Giuntini, con il violoncellista albanese Redi Hasa e ancora con Cisco, Fausto Mesolella, Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della musica di Roma, con Peppe Voltarelli, Ginevra di Marco, Teresa de Sio, Enzo Avitabile, Eugenio Bennato, Nada e Francesco De Gregori. In oltre si è esibito con alcuni mostri sacri del folk mondiale, come i gaiteri Hevia e Carlos Nuñez.
Con il suo gruppo ha partecipato ad importanti festival e rassegne come: ospite al Concertone del 1 Maggio 2014 (Roma), Ravenna Festival 2013, Kaulonia Tarantella Festival, Ande Canti e Bali (Rovigo),Mei di Faenza, Al Plan Folk Festival(S.Vigilio), Tappa Notte della Taranta (Carpignano Salentino), molte le esibizioni anche all’estero; FolkHerbst Plauen Germania, Francia, Spagna, Irlanda, Croazia, Romania, Bosnia, Ungheria, Turchia e Malesia portando i suoi brani originali in diversi contesti musicali. Ha registrato per il programma Mizar (Raidue) ed è stato più volte intervistato da Radio Rai International.
Nel 2011 ha esordito in teatro come attore-musicista nella rappresentazione Pathos, la tragedia delle troiane, da Euripide a Seneca, coproduzione del Ravenna Festival, Accademia Nazionale di Danza, Festival Teatro Dei Due Mari di Tindari, per la regia di Micha van Hoecke, direttore del balletto del Teatro dell’Opera di Roma. Protagonisti dello spettacolo sono stati Lindsay Kemp e l’attrice siciliana Mariella Lo Giudice. Nel 2012 ha partecipato al “memorial Mariella lo Giudice” insieme ad artisti come Nicola Piovani, Alfio Antico, Lello Arena, presentato da Pippo Baudo.
Nel 2012 arriva il primo album “Melodeonia”, incentrato principalmente sul proprio strumento, ricevendo ottime recensioni sia in Italia che all’estero (worldmusiccentral.org, blogfoolk.com, tradmag.fr) .
Nel giugno 2014 vince il Premio Nazionale “L’Iguana” Omaggio ad Anna Maria Ortese nella sezione Musica, sotto l’Egida del Parlamento Europeo, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Patrocinio del Presidente della Camera dei deputati.
Sempre nel 2014 conquista anche il concorso Umbria Mei Folk Festival, dedicato alle giovani band di world music italiana.
Attualmente si occupa in oltre della direzione artistica di alcuni importanti festival folk del basso Lazio, Boville Etnica nel comune di Boville Ernica, Tarantelliri, proprio nel suo paese, Castelliri e Terra di Passo Folk Festival a San Donato Val Comino.
Essendo un vero amante della musica in tutte le sue forme direi di non avere un preciso modello, ma sicuramente la mia idea musicale parte principalmente dalla tradizione del sud italia e del revival folk, ultimamente mi sono appassionato alla musica Thuarg, ma seguo molto il panorama della World Music in generale.
Quanto è importante per te la musica popolare ? Come mai negli ultimi anni c'è stato questo ritorno nella scena musicale italiana della musica popolare ?
La musica popolare è l'anima della mia musica, specialmente nella sua parte ritmica. Questo ritorno sicuramente non poteva non esserci, un percorso obbligato quando per anni si dimentica e si oscura completamente la propria tradizione musicale, sottovalutandola e a volte schifandola, ora è solo l'inizio di una grande riscoperta per l'italia.
In Melodeonia, canti “la leggenda di Lupino” chi è questo personaggio e di che parla il brano ? C'è qualche connessione biblica ?
La leggenda del lupino fa parte della tradizione dei canti natalizi napoletani ripresi e rielaborati da Roberto de Simone, fautore di un prezioso lavoro di ricerca e recupero della musica napoletana e campana, dalle villanelle alla musica sacra dal '600 in poi.
Narra della fuga della Sacra Famiglia per salvare Gesù Bambino scampando alla strage degli Innocenti ordinata da Erode. Durante il tragitto, la Madonna per sottrarsi ai persecutori chiede aiuto alle piante e agli alberi che trova lungo il percorso; si rivolge così al lupino dagli alti fusti che ben avrebbe nascosto e riparato la mamma e il santo Bambino, ma il lupino si rifiuta di offrire riparo e così in cambio della sua asprezza viene condannato per sempre a generare frutti amari. Più avanti la Madonna trova un pino e chiede aiuto anche a lui; il pino benevolmente apre le fronde, accoglie e nasconde alla vista dei persecutori madre e Figlio. Gesù allora benedice il frutto di quest'albero e in ogni pinolo imprime una "manina" in ricordo della sua benedizione e gli regala l'odore dell'incenso santo per perpetrare il ricordo della sua generosità; a Napoli, forse per questo, a Natale e a Capodanno era ed è tradizione ben augurante bruciare una pigna in casa per far diffondere l'odore della sua resina che si scioglie sul fuoco e raccoglierne e mangiarne i frutti.
Sempre in Melodeonia suoni “Tarantella Nuova”. Com'è nato il pezzo ? La tarantella è quasi l'emblema della musica folk e secondo me ti sei messo un grande carico sulle spalle facendo questo pezzo, ben riuscito. La stessa cosa fai in Madre , con “Tarantella di Sannicandro”. Che ne pensi?
Tarantella nova è un pezzo già esistente che io ho completamente rimusicato, apparteneva allo storico gruppo molisano "Il Tratturo"nel quale io ho suonato per tre anni. Diciamo che l'ho adottato visto che con in quel gruppo non era neanche più messo nel repertorio e l'ho cresciuto, in seguito si è trasformata in una specie di tarantella calabrese.
Tarantella di Sannicandro invece ha un testo tradizionale, in questo caso mi sono divertito a fare una tarantella molto molto moderna creando proprio da questo spunto il mio attuale sound.
Il 9 Giugno è uscito il tuo ultimo lavoro MADRE . Tra Madre e Melodeonia quali sono le differenze e quali le analogie ? Inoltre mi spieghi le due copertine dove è sempre presente il tuo fedele compagno ?
Sicuramente sono due dischi molto diversi, Melodeonìa rappresenta l'inizio, la voglia di far ascoltare quello che avevo ascoltato fino a quel periodo.
Madre è ben altro, sicuramente un progetto più delineato e preciso, ma sempre molto sperimentale. Non ci sono collegamenti se non in un solo pezzo che ho riproposto che è Tammù, in una versione un poco diversa. Per il resto sembrano due gruppi diversi che suonano!
In Madre, brano omonimo del disco , perchè dici : “senza ragione io voglio pensare” ?
Perchè "incredulo osservo non so cosa fare" nel il mio paese che marcisce nella terra dei fuochi "senza ragione io voglio pensare" significa impazzire all'idea di dover pensare a questo scempio!
In Lettere dalla Francia, tiri in gioco le tue influenze e le tue origini . Quanto hanno contribuito , prima nella tua formazione e poi, nella stesura del brano stesso ?
Lettera dalla francia è una vera e propria lettera scritta da un emigrato italiano che si trova in francia negli anni 50 circa, che scrive alla madre dicendogli di mandargli sessanta lire per il viaggio di ritorno perchè lì lavora troppo, in cattive condizioni e poco pagato. Questo testo è stato trasformato in canzone dal poeta ciociaro Fulvio Cocuzzo, io mi sono subito innamorato e ho voluto a tutti i costi rimusicarla e inserirla sul nuovo album, essendo questa una storia molto vicina alla mia famiglia e alle mie origini.
Chiudi l'album con Malocchio, brano dove vediamo la collaborazione di Antonio Infantino. Quanto ha contribuito alla creazione del brano ? Quanto spessore e quanto valore aggiunto ha dato ad esso ?
Ma diciamo che il brano è stato creato nel momento in cui è stato registrato, abbiamo pensato poco io e il maestro, sono bastati dieci minuti di chiacchiere per mettersi d'accordo sul da farsi ed è venuta fuori una moderna preghiera contro il malocchio! Immenso Antonio Infantino direi, per me uno dei pochi veri maestri della tarantella del nuovo millennio.