Intervista a Matteo Iacobis
Matteo Iacobis (voce, chitarra acustica, elettrica e ukulele), Gabriele Jacobini (chitarra elttrica e ukulele), Francesco Aprili (voce e batteria), Matteo Domenichelli (voce e basso) e Edoardo Impedovo (tromba, tastiere e percussioni).
Il nome Boxerin Club viene trovato per caso durante una partita di Trivial, circa 4 anni fa e si riferisce ad un pub in Scozia gestito da un cane di nome Tarzan, frequentato da soli cani, è inevitabile rimanere affascinati .
Folk, Indie, World music ecc. ecc. . Molti generi sono alla base della vostra musica . Da cosa avete preso spunto per plasmare questo ritmo esotico e carnevalesco ?
I dischi che hanno influito di più sono Graceland di Paul Simon, Nacked dei Talking Heads e Swing Lo Magellan dei Dirty Projectors.
Cinque teste comunque tendono a creare delle sintesi che ti fanno perdere la bussola creando un Indie-Folk-World-Pop-Latin .
Il vostro primo EP “Tick Tock (Here It Comes)” , dimostrò subito la vostra bravura riscontrando un grande successo da parte della critica . Ve lo sareste mai aspettato essendo molto giovani ed alle prime esperienze ?
Ovviamente no! Eravamo appena ventenni, chi se lo aspettava ???
Come sappiamo , la NME vi scelse per suonare al loro Special party nel Novembre del 2010 , insieme ai Wild Nothing , presso il Circolo degli Artisti . Come avete affrontato questa esperienza ? Ve lo sareste mai immaginato di essere scelti dalla celebre rivista Britannica NME ?
Fu un Colpaccio!
Quando ci chiamarono chiedendoci se avevamo impegni per il 22 Novembre fu una festa già da un mese prima della data !
Nel 2013 dopo pochi mesi di distanza dall'Arezzo Wave Festival , siete andati in America , a Manhattan. Come è andato il viaggio dei Boxerin Club ?
Molto bene!
Un Viaggio pieno di esperienze sia tecnicamente che emotivamente. Contiamo di ritornare il più presto possibile, magari questo Ottobre .
Mettendo a confronto l'ep con il vostro primo album , si sente una presa di identità più affermata . Com'è avvenuto questo cambiamento all'interno dei Boxerin Club ? Cosa e perchè ha contribuito maggiormente a questa vostra maturazione ?
Sicuramente Aloha Krakatoa è un lavoro più organizzato e con una vera "IDEA" di disco , basta ascoltare Golden Nose in entrambi i dischi per capire cosa è successo!
E poi la figura della tromba e delle percussioni (Edo), diventata fissa, ha inciso su gli arrangiamenti di tutti gli altri pezzi andando così a dare un ulteriore "tocco" sulla tavolozza dei nostri colori .
Qual'è il vostro più grande progetto ideale al quale arrivare come massima aspirazione ?
Per ora ritornare negli States facendo un tour un po' più lungo, magari un mese .
I temi delle vostre canzoni spaziano molto , da storie d'amore finite a racconti di serate estive : tutto frutto di esperienze personali o solo frutto della vostra immaginazione ?
Esperienze personali raccontante con un pizzico di romanticismo !
“Aloha Krakatoa “ è il titolo del vostro album d'esordio pubblicato nel 2014 : il titolo del cd riporta all'evento dell'eruzione vulcanica nell'isola indonesiana del vulcano Krakatoa e questo evento viene ricordato tutt'ora a causa della sua devastante potenza . Possiamo associare l'eruzione del Krakatoa al grande successo che state riscontrato con il vostro album ?
Si potete .
Come spiegate il contrasto tra il contenuto di alcuni brani che parlano di un' amore finito con il loro ritmo spensierato ?
Perché un amore finito non è necessariamente causa di tristezza, può essere anche identificato come una nuova consapevolezza. E nella maggior parte dei casi quando guardi l'accaduto a distanza di giorni,mesi,anni, riesci ad avere una visione più spensierata dei problemi che potevano affliggere la relazione, trasformando i problemi in metafore,analogie.
L'amore da l'amore toglie, è il gioco della vita .
Il messaggio dell'album sembra essere -svuotare la mente e mettersi a ballare- . E' quello che avete fatto per far nascere questo disco ?
Direi piuttosto che abbiamo fatto ballare la mente per far nascere questo disco !
State progettando qualche nuovo album ?
Stiamo gettando le basi . In tour non è così semplice scrivere pezzi nuovi ma ognuno di noi , quando è a casa , lavora per conto suo . Anche noi siamo curiosi di vedere quello che uscirà .